I consiglieri Pennoni, Teofrasti, Pantella e Bartolini con una lettera invitano il Partito a riflettere sulla decisione politica di Andrea Cavicchioli.
In un momento cosi' serio e cruciale per il destino del comune di Terni, rimaniamo sconcertati di come il terremoto determinato dalle dimissioni per motivi politici dell'ex Capogruppo del Pd-dimissioni non solo da guida e della maggioranza ma addirittura da consigliere comunale- non abbia suscitato una reazione pubblica da parte di nessuna figura del partito o dell'amministrazione.
Come può lasciare indifferenti la fuga da testuali parole- "questa fase" politica da parte di chi per un anno intero si è fatto garante e ha ispirato, difeso, coordinato il consenso su un piano di riequilibrio finanziario le cui fragilità si mostravano sin dai primi istanti e che impegnava il Consiglio ad un certo tipo di patto con la città?
Un abbandono di questa portata no può non mettere in discussione chi ha condotto operativamente questo percorso e anche altri itinerari sino a qui prospettati.
Pe ritrovare una motivazione che ci spiega a proseguire a riprendere a muovere qualsiasi passo e prendere qualsiasi tipo di decisione in merito agli scenari futuri è a questo punto imperativo immediato e categorico fermarsi, fare chiarezza delle situazioni esistenti e valutare tutte le ipotesi presenti sul tavolo con relative e dettagliate implicazioni e conseguenze, per avere una nuova visione della nostra città.
In un momento cosi' serio e cruciale per il destino del comune di Terni, rimaniamo sconcertati di come il terremoto determinato dalle dimissioni per motivi politici dell'ex Capogruppo del Pd-dimissioni non solo da guida e della maggioranza ma addirittura da consigliere comunale- non abbia suscitato una reazione pubblica da parte di nessuna figura del partito o dell'amministrazione.
Come può lasciare indifferenti la fuga da testuali parole- "questa fase" politica da parte di chi per un anno intero si è fatto garante e ha ispirato, difeso, coordinato il consenso su un piano di riequilibrio finanziario le cui fragilità si mostravano sin dai primi istanti e che impegnava il Consiglio ad un certo tipo di patto con la città?
Un abbandono di questa portata no può non mettere in discussione chi ha condotto operativamente questo percorso e anche altri itinerari sino a qui prospettati.
Pe ritrovare una motivazione che ci spiega a proseguire a riprendere a muovere qualsiasi passo e prendere qualsiasi tipo di decisione in merito agli scenari futuri è a questo punto imperativo immediato e categorico fermarsi, fare chiarezza delle situazioni esistenti e valutare tutte le ipotesi presenti sul tavolo con relative e dettagliate implicazioni e conseguenze, per avere una nuova visione della nostra città.
0 commenti inseriti:
Posta un commento
Commenta la polemica....