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lunedì 26 febbraio 2018


Il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani questa mattina è stato ospite di Confindustria Umbria davanti ad una platea di più di centro imprenditori, istituzioni e candidati alle elezioni del 4 marzo.
"Gli italiani hanno bisogno di un governo stabile per avere un'interlocuzione certa con l'Europa. Terni ha bisogno di garanzie, le vicende politiche non mi interessano e voglio rispettare le istituzioni. Sono qui a rappresentare l'Europa per la crescita di una politica industriale.
Tutelare Terni significa tutelare l'acciaio, strategico per l'Europa, norme antidumping e il documento dell'action plan della siderurgia del 2013 è sempre attuale".



"Industria 4.0 significa rilanciare il Paese, reindustrializzazione in una regione a vocazione anche industriale come l’Umbria – spiega Tajani – vuol dire dare nuovi strumenti ad un tessuto che ha subìto colpi terribili dalla crisi. Qui si è registrata una  chiusura di imprese superiore alla media nazionale e i dati sulla preoccupante disoccupazione giovanile lo confermano.


L’acciaio- prosegue- Tajani è uno risorsa fondamentale, e tutto quello che si produce in Italia è di grande qualità ed è strategico per l’Europa. Non si dice Italia e non si dice Europa senza dire acciaio ed ecco perché io vorrei vedere sempre più turisti cinesi nel nostro continente, ma vorrei anche vedere sempre meno acciaio proveniente dalla Cina sui mercati europei".



"Tajani- dichiara- senza industria e senza impresa non c’è sviluppo e per questo è indispensabile difendere e rilanciare l’industria competitiva e anche le piccole e medie imprese. Nel prossimo bilancio comunitario dovranno trovare posto le voci relative ad una maggiore innovazione, all’incremento della ricerca e alle nuove infrastrutture digitali anche nelle zone colpite dal terremoto. L’Europa deve dotarsi di regole più adatte ai tempi e di una strategia comune, se vuole difendere le proprie eccellenze. Il futuro è nelle joint venture e nella creazione di un nuovo piano Marshall, la sicurezza per la politica industriale deve essere interna ed esterna. Si all'accesso al credito europeo ed evitare il deterioramento dei crediti non esigibili. Maggiori controlli e verifiche".




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