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sabato 22 settembre 2018


Che il Pd ternano parli di “incompetenza e di poca trasparenza di questa nuova amministrazione” è più che paradossale, e che lo faccia anche attraverso la voce di suoi ex assessori oggi solo consiglieri, è spudorato
In una nota FI, FdI, Lega e TerniCivica rispondono alla Reggenza Pd Umbria.

"A fine giugno abbiamo vinto le elezioni e siamo stati democraticamente investiti della grande voglia di cambiamento della città, ma anche dello sdegno nei confronti della vecchia classe dirigente, quella del Pd, che a Terni ha fallito su tutti i fronti, lasciando la città sull’orlo del baratro. Giunti a Palazzo Spada come cittadini, con le nostre esperienze (in molti casi ben lontane dalla politica, in altri frutto di anni di vera opposizione in prima linea), con le nostre competenze professionali, seriamente consapevoli dell’enorme disagio che sta vivendo la città governata ininterrottamente da venti anni dalla sinistra, ma anche con una grande voglia di interpretare il desiderio di riscatto della gente, con entusiasmo e amore per la nostra Terni. 

Ci siamo caricati di un’enorme responsabilità, perché, da cittadini tra i cittadini, crediamo che Terni si possa rialzare, soprattutto se riuscirà a liberarsi dal clima politico e culturale creato, diffuso e alimentato dal Partito Democratico. Precisiamo non dai suoi militanti, che spesso l’hanno subito con imbarazzo e disgusto, ma soprattutto dai suoi amministratori e dalla sua classe dirigente, divisa nelle varie correnti che si sono contese in questi anni la gestione del potere in città, sulle spalle della città. 

Da appena due mesi e mezzo abbiamo iniziato a lavorare, a guardare le carte, gli atti, a parlare con i dipendenti comunali ed abbiamo iniziato a capire che genere di macerie economiche e morali ci troveremo ad affrontare in questi anni. Il dissesto economico dell’Ente è solo la punta dell'iceberg. Alla base ci sono il pressapochismo, il clientelismo, l’incompetenza, l’incapacità di portare a termine qualsiasi progetto da parte degli amministratori del Pd, certificati non dalle sterili polemiche politiche, ma dai numeri dei bilanci (quelli resi pubblici e quelli nascosti), dalle inchieste giudiziarie, che – giova ricordarlo – hanno portato molti esponenti del Pd ad essere indagati e in alcuni casi messi agli arresti domiciliari e rinviati a giudizio, non per aver dimenticato di dichiarare mancati pagamenti da privati cittadini, ma per reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni pubbliche. 

Certamente aspetteremo l’esito di questi procedimenti giudiziari ma verificheremo attentamente le responsabilità amministrative dell'attuale situazione dell'Ente senza esitare a far piena luce sugli atti del passato che purtroppo per la città tutta pesano sull'oggi e sul futuro. Non dimentichiamo due cose: la prima è che in attesa dell'esito dei processi che coinvolgono gli amministratori del Pd, i cittadini il loro giudizio politico sulla classe dirigente di quel partito (che nel frattempo non è cambiata) l’hanno dato in giugno. 

La seconda cosa è che se il Partito Democratico con i suoi rappresentanti attuali (che forse rappresentano ben pochi), con le sue reggenze, pensa di utilizzare contro di noi i soliti metodi di propaganda, di offesa e di calunnia, già usati anche al proprio interno nella guerra tra le diverse correnti interne, per delegittimarci puntando solo sulle sterili polemiche politiche, temiamo che purtroppo la sua fine sia già segnata. 
Stavolta gli elettori gli hanno lanciato un avvertimento pesante e hanno ridotto i suoi vertici a semplice “reggenza”. La prossima volta non ci sarà più neanche una reggenza. Noi diciamo alla città che siamo qui, uniti e compatti, con i nostri limiti ma pronti a prenderci le nostre responsabilità, a cercare il confronto ad ascoltare i consigli di tutti coloro che vogliono veramente il bene della città; siamo sicuri che ce la faremo, perché siamo tra i cittadini, interessati solo ai problemi veri e non alle sterili polemiche scatenate dai professionisti della politica che hanno ridotto in macerie la città".

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