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giovedì 27 settembre 2018


Domani forse non sarà l'ultimo giorno per dire definitivamente addio alla telenovela estiva sul ripescaggio. 
Non entriamo sulle responsabilità soggettive degli interpreti e nemmeno sulla mancanza di una giustizia sportiva, giustamente rimarcata dall'On.Giorgetti. 

Il Tfn si pronuncerà sulla presunta competenza, direttamente rinviata dal T.A.R, il Collegio di Garanzia del Coni all'ultimo momento ha rinviato l'udienza programmata mezz'ora dopo il Tribunale federale per il rischio, nel caso di giudizio diverso, di un commissariamento inevitabile. 

Non è una "super cazzola" come ha dichiarato il Patron Bandecchi, ma una stabile e programmata non giustizia di un'amministrazione sportiva ormai superata. 

Il Tfn potrebbe non pronunciarsi rimandando per l'ennesima volta il giudizio al Collegio di Garanzia del Coni che ha lasciato in programmazione l'udienza di lunedi 1° ottobre. 
Una situazione veramente "ridicola", nessuno vuole prendersi le responsabilità, tra parentele, mancanza di competenze, ricorsi sbagliati e la brutta figura del calcio italiano continua. 

Una situazione di impasse dove a fine settembre cinque squadre non hanno ancora iniziato il proprio campionato di competenza, sono in bilico tra la serie cadetta e la serie C con l'inesorabile recupero di gare rinviate e di recuperi ad intermittenza. 

"Vergogna" a prescindere da quello che succederà, l'avvocato Spasiano è già pronto per il ricorso al Consiglio di Stato, per una causa che non ha precedenti e che verrà ricordata a lungo nelle pagine nere del calcio italiano. 

Tutti hanno sbagliato, in primis la Ternana rea di non essere stata in grado di salvarsi sul campo, di aver sbagliato alcune procedure giudiziarie e di non avere un peso politico tale per dire basta. 
"Dire abbiamo fatto tutto", serve a poco.

All'inizio del campionato giudiziario avevo dichiarato che se la Ternana avesse avuto la possibilità del ripescaggio, per le inadempienze fiscali e per gli illeciti sportivi degli avversari, doveva lottare fino alla fine per le proprie ragioni rinunciando addirittura alla possibile partecipazione al campionato, ne sono ancora fermamente convinto

Da tifoso e non solo confermo che non è più accettabile una situazione del genere, la disaffezione in questo momento potrebbe raggiungere percentuali impensabili e prese di posizioni indescrivibili, anche domani restiamo alla finestra con il probabile rinvio della prima gara a Pesaro e con certezze che si allontanano sempre di più di ora in ora. 

Fermiamo il calcio e facciamo uscire definitivamente chi lo danneggia, "Calciopopoli" è passato solo in apparenza mentre il "sistema clientelare" non è stato disciolto. Trasparenza e legalità per ripartire da un calcio pulito, professionista e con l'amore per lo sport sano.


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