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domenica 3 febbraio 2019

Grazie, Don Sandro.

In una chiesa colma di fedeli è stato  celebrato il 50° anno di permanenza di Don Sandro Sciaboletta, nella parrocchia di Santa Maria Regina, ne prese la guida nel lontano 2 febbraio del 1969. Gli anni duri della contestazione giovanile e dei cambiamenti epocali anche nella chiesa, dalla musica cantata alle prime rotture generazionali. L'inizio di un nuovo modo di fare cultura religiosa, Don Sandro per chi lo conosce è un uomo duro dallo sguardo dolce, sempre attento, disponibile e amato dai suoi giovani e da tutti i parrocchiani. Ieri, dopo 50 anni di permanenza, tutti abbiamo festeggiato Don Sandro, i campeggi estivi a Casteldelmonte, l'oratorio, l'impegno umanitario, i bambini portati in Italia a studiare, il suo impegno in Kosovo e il suo grande affetto verso tutti, un grande uomo che ha sempre avuto una parola saggia per tutti. Un'eredità difficile da sostenere.
Don Sandro ha sempre ribadito un concetto: "ama il prossimo tuo, chiunque esso sia, senza nessuna restrizione. Dio ha detto l'uomo è mia immagine e se io non accolgo un uomo, chiunque esso sia, io vado contro Dio. Questo bisogna che noi cristiani  ce lo ricordiamo. L'uomo, da qualunque parte arriva  è sempre l'immagine di Dio e se vado contro questa immagine, è una bestemmia contro Dio perché disprezzo la sua immagine. Certo ci sono delle remore ma vinciamole. Gesù ha detto...amatevi come io vi ho amato. E' difficile ma amiamo il prossimo. Questo è il comandamento di Dio, nessun altro."
Sono cresciuto nella parrocchia di Santa Maria Regina, Don Sandro con la sua affidabilità sapeva trovare sempre la risposta giusta anche se non condivideva alcune decisioni di vita, ti rimproverava e ti puniva, sapeva spiegarti il suo pensiero senza imporre nulla. Un uomo con una grande anima, più di un sacerdote, fuori dagli schemi e anche dalle convenzioni con cui  si poteva dialogare di tutto. Sempre in prima linea verso i bisognosi e fuori da qualsiasi scandalo. Finisce un'era ma i suoi consigli ci saranno sempre, di sicuro non abbandonerà mai chi si fida di lui. Un padre spirituale e un amico.
L'oratorio, inaugurato nei primi anni novanta è stata una sua intuizione, anch'io sono stato partecipe dell'inizio della sua creatura, Don Sandro lascia alla vecchia città una dote e uno stile inconfondibile.
Terni è cambiata nel tempo, nei suoi usi e costumi, da vera comunità senza paure e differenze fino ad oggi nella sua contemporaneità globalizzata. Don Sandro con il suo coraggio è riuscito a supportare e rianimare con fede tutte quelle criticità sociali che gli amministratori non vedevano e rifiutavano di conoscere, adesso l'onere spetterà al successore.
Una straordinaria presenza, un uomo di sostanza, il Coro di Santa Maria Regina lo ha festeggiato con la più sincera ammirazione, la continuità di una comunità, ex giovani e ora genitori lo hanno abbracciato e continueranno a farlo con gratitudine.
La parrocchia è ora nelle mani di Don Gabriel Caranta. 


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