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domenica 15 dicembre 2013

L'assenza del lavoro aumenta l'occupazione in nero.


Una delle regioni più piccole d'Italia ha una incidenza di cittadini immigrati tra le più alte della penisola, ben al di sopra della media nazionale, seconda solo ad Emilia Romagna e Lombardia. Il dossier statistico sull'immigrazione 2013 a cura di Idos e Unar (ufficio antidiscriminaizoni razziali). Anche quest'anno il rapporto descrive una regione che mantiene una vocazione all'accoglienza dei migranti seppur con alcune criticità legate all'occupazione che spesso condiziona anche la capacità di rinnovo del permesso di soggiorno. In Umbria su 886 mila residenti, 93 mila sono stranieri con un'incidenza del 10,5% (7,4% è il dato nazionale), in 10 anni incremento più che significativo. Censimento 2001, i residenti erano 27.300 (+240%). I dati del ministero dell'Interno, elaborati dall'Istat sui cittadini non comunitari regolari ne attestano in Umbria poco meno di 68.500. Primi gli albanesi tra i non comunitari, poi seguono marocchini e ucraini. I romeni sono i primi.

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