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sabato 30 giugno 2018

Il sindaco Latini è al lavoro per dare alla città la miglior Giunta e ripartire di slancio. E' passata quasi una settimana dalla vittoria del 24 giugno, storica per la Lega e per tutto il centrodestra ternano.
Gli schemi si assottigliano e le chances per gli aspiranti assessori diminuiscono alla spicciolata tra rifiuti dei papabili tecnici e i repentini cambiamenti per trovare la quadratura ottimale. 

Il lavoro del sindaco è difficile e tutti lo sapevamo in partenza, partiamo dalle certezze.
L'highlander Melasecche dovrebbe essere l'unica pedina inamovibile della Lega in Giunta, che poi potrebbe comporsi di due tecnici esterni, possibilmente donne, per il bilancio e per il personale e di una donna eletta in Consiglio comunale, in pole Valeria Alessandrini o Doriana Musacchi, rispettivamente per la Scuola e per lo Sport/Turismo. 
Forza Italia dovrebbe calare i suoi assi super preferenze, Francesco Ferranti e Stefano Fatale, benedetti dalla Polidori e insidiati dall'incognita Bertocco "sponsorizzata" dal deputato ternano, Raffaele Nevi. 
Un quasi derby in casa, che alla fine non dovrebbe scontentare nessuno e rientrare nell'ambito delle quote rosa.
Il ruolo di Forza Italia comunque resta determinante nella scacchiere della coalizione, con quattro eletti determina la maggioranza del Consiglio comunale, 13 Lega + 4  FI su 32 consiglieri.  Per Fratelli d'Italia l'unica certezza è Marco Celestino Cecconi, da probabile vice sindaco ad assessore al Welfare. Anche qui le quote rosa potrebbero regalarci sorprese tra le non elette.

Lo scenario ancora non è definito anche se il Primo cittadino entro la fine della settimana dovrebbe uscire allo scoperto, il 4-2-1 proposto potrebbe diventare un 4-2-2 o un 4-2-1-1 se la Giunta compreso il sindaco, diventasse a nove. Non vogliamo dare i numeri e nemmeno mettere in campo una formazione ideale, ma sicuramente una Giunta ad otto o a nove cambierebbe le forze in campo, non dimenticando il ruolo del Presidente del Consiglio Comunale, espressione dell'intero Consiglio comunale e votato dagli stessi consiglieri.

Gli equilibri per una coalizione sono il rispetto delle regole e dei patti siglati prima delle elezioni.
Il sindaco ne è sicuramente consapevole ma gli interessi della città sono sopra ogni cosa, le decisioni spettano proprio a lui e le sorprese potrebbero essere sempre dietro l'angolo.

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