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mercoledì 6 giugno 2018


La redazione di Ternipolemica.it ha inviato 6 domande, sui temi "caldi" riguardarti la città, agli otto  candidati Sindaco che si sfideranno il 10 giugno. 

Il quinto candidato a rispondere è Alessandro Gentiletti di Senso Civico


1) In una città commissariata quali saranno le sue priorità d'intervento?
La presenza dell'Organismo straordinario di liquidazione imporrà al nuovo Sindaco di compiere scelte accurate. Ogni decisione avrà ancora più la caratteristica di una scelta politica. Certamente andranno eliminate spese superflue, frutto di clientele sedimentate. Non si potrà tuttavia pensare di intervenire riducendo ulteriormente i servizi pubblici essenziali, che già hanno subito tagli drastici. Le priorità della mia amministrazione saranno garantire la continuità dei servizi, ridurre gli sprechi e realizzare immediatamente scelte decisive. Come più volte evidenziato, fra queste vi è la realizzazione dello studio epidemiologico. Inoltre, dirò basta alle gare d'appalto al massimo ribasso, che offendono la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici.
2) Quali sono in breve i Progetti e le proposte immediate per il rilancio del settore terziario da parte del candidato sindaco Gentiletti nella città di Terni?
Il settore terziario rappresenta un ambito fondamentale per la nostra città. Per rilanciarlo occorre che l'amministrazione lo sostenga investendo sull'innovazione e la digitalizzazione. Personalmente sono d'accordo alla creazione di un assessorato apposito, che sia punto di convergenza e di stimolo per il territorio. Il piano di area di crisi complessa consente, inoltre, margini di manovra significativi per il reperimento di fondi e la realizzazione di investimenti. Occorrerà, infine, avere riguardo anche alla realizzazione di progetti ad ampio respiro europeo.
3) L'infiltrazione criminale nella nostra città, frutto di scelte sbagliate a livello centrale, (vd. Carcere, 41 bis, As e relativo spostamento delle famiglie in loco) hanno minato il nostro tessuto occupazionale, già provato dalla crisi, e hanno creato un sistema clientelare malavitoso relativo anche alla gestione dei bandi di aggiudicazione gare. Che cosa ne pensate e quale  potrebbe essere la “terapia" per arginare il malcostume generalizzato della insicurezza percepita?
Credo che una città vivibile sia una città sicura. La percezione di insicurezza che si vive a livello locale dipende anche dallo stato di abbandono in cui si trova gran parte della città. L'assenza di spazi di socialità impedisce quella vita di comunità che permette ai cittadini di percepirsi parte di un contesto vivo e sicuro, perché interconnesso. Personalmente combatterò il degrado pubblico e mi riconcentrerò sulla riqualificazione delle periferie. Per quanto riguarda la presenza del carcere, non credo affatto che questo abbia influito sulla sensazione di insicurezza che si vive in città o realizzato un sistema malavitoso. Credo che dire ciò sia eccessivo, così come collegare il problema della sicurezza con quello occupazione. Ad ogni modo, per combattere le infiltrazioni nelle gare per l'aggiudicazione dei bandi, io credo che dovremo agire con fermezza e trasparenza. La cosiddetta "smart disclosure", ovvero la rivelazione e condivisione di tutti i dati della pubblica amministrazione, va certamente in questo senso. Ugualmente fondamentale è la promozione di una nuova cultura della legalità.
4) Mobilità alternativa, piste ciclabili e varchi elettronici come bisognerebbe intervenire per diminuire l'utilizzo delle auto?
Terni è indubbiamente una città congestionata dal traffico veicolare. Ciò che serve alla nostra città è un Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, che permetta di rimettere in collegamento il centro con le periferie e offrire ai cittadini servizi di qualità alternativi all'utilizzo dell'autovettura. Parlo di una serie di interventi collegati fra loro e pianificati, non di interventi estemporanei ed autonomi. Occorre, inoltre, trovare una soluzione al fatto che quasi ogni giorno Terni è attraversata da circa 500 tir per il trasporto merci. E' necessario promuovere mezzi di trasporto alternativi.
5) Fondi comunitari e smart city, cosa ne pensa il candidato Gentiletti?
I fondi comunitari sono fondamentali oggi per la pubblica amministrazione. Credo che sarà necessario avere personale specializzato e qualificato, capace di accedere e usufruirne pienamente. La smart city è un concetto ormai superato. Preferisco parlare di "responsive city" cioè di città reattiva. E' una formula che consente di coinvolgere le comunità attraverso la cosiddetta “smart governance”. In buona sostanza si tratta dell’uso delle tecnologie informatiche e di internet che rende oggi possibile l’intersezione di un gran numero di dati, anche molto dettagliati. Indica un'azione di governo che offre una risposta efficace ed economica ai bisogni della cittadinanza. 
6) Come rivitalizzare il centro cittadino?  E' in agenda la modifica dell'ordinanza anti-rumore/movida?
Il centro cittadino è già vivo. Vanno certamente incoraggiati gli eventi di qualità che vi si svolgono. Occorre in ogni caso coinvolgere anche i rappresentanti degli abitanti del centro per trovare una soluzione che tuteli anche il loro diritto alla tranquillità. Io penso ad un comitato congiunto fra residenti e commercianti, in cui l'amministrazione abbia il ruolo di mediatore. Credo che qualsiasi decisione debba essere condivisa e partecipata. Sull'ordinanza antirumore e altro genere di ordinanze, io evidenzio di non aver molta simpatia per l'uso disinvolto che viene fatto delle ordinanze sindacali, le quali dovrebbero essere emanate solo in situazioni di necessità ed urgenza e non a tampone di situazioni che richiederebbero decisioni più durature e frutto di partecipazione.

Ringraziamo il candidato sindaco Alessandro Gentiletti di "Senso Civico"

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