giovedì 31 ottobre 2024

Cecilia Adami (FI): impegno e passione

Cecilia Adami è un medico e presta servizio nel reparto di Immunoematologia e Trasfusionale dell'Azienda Ospedaliera di Terni, ha lavorato per molti anni nella ricerca scientifica all'estero, negli Stati Uniti ed in Olanda. 

1) In breve proposte per lo sviluppo della Regione Umbria in tutte le sue peculiarità territoriali

-L’attuale Giunta di centrodestra ha intrapreso un’eccellente e proficua politica di promozione turistica e di valorizzazione dell’immagine del territorio con una ripercussione positiva anche per ciò che riguarda l’affermazione dei nostri prodotti tipici sia nel mercato nazionale che internazionale. Grazie a quest’iniziativa promozionale, l’Umbria si è liberata dello stigma di Regione chiusa ed isolata ma ci sono ancora molte potenzialità inespresse: è quindi assolutamente necessario sostenere con determinazione e lungimiranza l’idea dell’Umbria come Regione crocevia, spingendo per la sua apertura costruttiva ai territori vicini, per una politica turistica e promozionale di amplio respiro. Per centrare l’obiettivo, dopo aver già proficuamente abbandonato le politiche precedenti di inutili finanziamenti a pioggia, ci si sta concentrando sulla canalizzazione delle risorse verso le eccellenze regionali e le virtuose start up-innovative: nel rimodellamento dell’industria siderurgia e chimica in una prospettiva imprescindibile di salvaguardia ambientale, nell’industria aerospaziale che costituisce uno dei settori su cui la space economy punta maggiormente, nei servizi avanzati per la diagnosi della situazione competitiva di una impresa, in relazione al mercato, alla tecnologia sia del prodotto che del processo, alle strategie ed alla organizzazione. Bisogna puntare anche al mercato dell’artigianato, dei prodotti tipici di qualità, a quello della manifattura e della moda di alto profilo e quella c.d. industria culturale. Queste sono le chiavi per attrarre investimenti, professionalità e risorse umane nella nostra regione.

2) Una ricetta per rivitalizzare i centri cittadini nell'ottica di città dinamiche

-L’Umbria sta soffrendo il fenomeno dello spopolamento dei molteplici piccoli borghi di cui è costellata, con conseguente sofferenza del fenomeno del c.d. inverno demografico. Purtroppo, la realtà è che la contrazione demografica e l’invecchiamento della popolazione sono una emergenza anche nelle medie città della Regione, Terni in testa. Non esiste quindi una sola ricetta per invertire la rotta, ma occorre sicuramente proseguire nell’attività di portata multifattoriale avviato dalla Regione. Si deve proseguire sull’opera di miglioramento complessivo delle infrastrutture e della viabilità, con riferimento particolare al corridoio stradale e ferroviario tra i due mari, che passa necessariamente per l’Umbria; sul potenziamento dell’asse nord/sud alternativo alla A1 (ovvero la E45); sul miglioramento dei tempi di collegamento veloce con la Capitale. Altro aspetto è quello relativo all’investimento sull'organizzazione territoriale e sociale che la Regione ha avviato per il miglioramento della qualità urbana delle città e dei borghi storici. Per Terni, infine, è necessario riprogrammare un effettivo ed efficace insediamento universitario e fare del centro cittadino un campus universitario e di alta formazione con l’avvio dei corsi dell’ITS. 

3) Piano regionale non autosufficienza: perché l'Umbria continua a negare l'assegno di cura/sollievo per le famiglie di disabili?

-La campagna elettorale del “campo largo” del centro-sinistra è infarcita di contenuti meramente propagandistici: non risponde alle effettive esigenze dei minori disabili, e delle loro famiglie, la corresponsione di 500 euro al mese per 12 mesi ad un numero irrisorio di persone (poco più di 100), impiegando 2 milioni di euro circa. Come richiesto dalla gran parte delle associazioni di utenza, infatti, è invece necessario finanziare progetti di indipendenza ed autonomia. Le persone con disabilità - come oggi ribadiscono Fish e Anffas - non hanno bisogno di “mancette” elettorali. La regione Umbria ha approvato un piano per la non autosufficienza dotandolo di un finanziamento nel triennio 2022-2024, di oltre 41 milioni di euro provenienti dal fondo nazionale per la non autosufficienza, con ulteriori 6,4 milioni di euro provenienti dal bilancio regionale. La somma più alta da sempre dedicata alla disabilità nella nostra Regione. Risorse impegnate per progetti concreti a lungo termine, sviluppati su proposte sensate e valide, attuabili e credibili. Il PRINA (Piano regionale integrato per la non autosufficienza) umbro è ambizioso, punta al progetto di vita a cui debbono essere ricondotte tutte le misure, così come da normativa nazionale. La nostra Regione è entrata nella sperimentazione nazionale del progetto di vita personalizzato e partecipato della persona con disabilità, per garantire loro la possibilità di prendere decisioni autonome sulla propria vita, e di vivere rispettando le proprie scelte e preferenze. Saranno messe risorse per la formazione e sui progetti di vita, per allargare la platea già dalla fase sperimentale. Le persone con disabilità e le loro famiglie non necessitano né di beneficenza elettorale, né di speculazione politica, ma dell’affermazione dei loro diritti di cittadini uguali agli altri. Io mi impegnerò in prima persona perché questo si realizzi ed al più presto.



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