Il rapporto di popolazione tra Terni e Perugia è di 1 a 3 e ogni considerazione sul voto è fine a se stessa, il voto nel territorio è fondamentale per il destino di ogni candidato e anche le recenti elezioni in Liguria dimostrano quanto è più sentito il voto nei piccoli centri rispetto alle città. I ternani che vorranno essere eletti dovranno raccogliere preferenze nel territorio della provincia di Perugia. Un'impresa ardua per il campanilismo esasperato e per un'egemonia consolidata di scelte del Capoluogo di regione. In Umbria per le elezioni regionali è attualmente in vigore una legge elettorale introdotta nel gennaio 2010 e poi modificata nel febbraio 2015. Il governatore che verrà eletto in Umbria sarà quello che riuscirà ad ottenere anche un solo voto in più rispetto agli altri sfidanti. Rispetto a tutte le altre elezioni amministrative non ci sarà un ballottaggio. L’assemblea legislativa avrà in tutto 20 consiglieri più il Presidente della Giunta Regionale mentre i seggi verranno assegnati in modo proporzionale in base all’unica circoscrizione in cui verrà divisa la regione. In ogni caso la legge comunica che il vincitore delle elezioni dovrà avere almeno il 60% dei seggi nel Consiglio regionale. Qualora non si arrivi a tale soglia allora verranno assegnati seggi alla colazione vincitrice fino a che tale soglia non verrà raggiunta sottraendoli quindi alle coalizioni che non hanno vinto. Non sarà, infine, ammesso il voto disgiunto ed ogni persona che voterà potrà esprimere fino a due preferenze con il voto di genere. Se non si rispetteranno tali regole allora la seconda preferenza verrà annullata. Otto candidati in corsa alle elezioni regionali in Umbria il 27 ottobre 2019 mentre per le elezioni del 17/18 novembre sono nove:
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venerdì 15 novembre 2024
Regionali 2024: saranno decisivi i voti dei centri rurali e l'astensione al voto
La sfida è tra la Tesei e la Proietti e non ce ne vogliano gli altri candidati ma secondo i sondaggi usciti la contesa sarà a due. Le percentuali in tutti i sondaggi danno la Tesei in vantaggio non solo per le sue capacità e per il credito concesso nello stop amministrativo dovuto al Covid ma anche per i i risultati raggiunti. Anche per queste elezioni come si è vissuto in Liguria e per le amministrative a Perugia il risultato sarà sicuramente in bilico fino alla fine. La regina dei partiti sarà FdI che si proietta tra un probabile 22/25%, FI tra l'8/11%, Lega 3/6%, Lista Tesei Presidente 5/8%, Alternativa Popolare 1/3%, Noi Moderati 1/3% e Udc 0,50/1,50. Pochissimi ternani purosangue in lizza rispetto a cinque anni fa per raggiungere un posto a palazzo Donini e se non quelli della Provincia potranno giocarsi veramente la loro chance specialmente in un collegio unico. Per il centrodestra in pole position sono tre e sono tutti di FdI, Paola Agabiti, assessore uscente; Eleonora Pace, Presidente del Consiglio regionale e Daniele Nicchi, Presidente della I commissione regionale. Per FI in corsa Laura Pernazza in ticket con l'ex sindaco di Perugia, Andrea Romizi e nella Lega Valeria Alessandrini è pronta a pesarsi con i suoi voti e non più con il bacino leghista lontano dai fasti del quasi 40%. Tutto dipenderà dalla riconferma di Donatella Tesei sia per il premio di maggioranza e sia per la continuità della Giunta, Melasecche docet e sempre in campo in attesa degli eventi. Nel centro sinistra il Pd è pronto a farla da padrone e a prescindere dal risultato elettorale, anche in caso di sconfitta conterà cinque consiglieri eletti con uno share che dovrebbe superare il 25%, tra i ternani non c'è più Fabio Paparelli ormai in quiescenza politica. Un posto in gioco è per Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti se non dovesse vincere la Stefania Proietti, più distante sembrerebbe il sindaco di Narni Francesco De Rebotti. Umbria Domani potrebbe essere la sorpresa delle elezioni per i progressisti, le proiezioni danno la lista tra il 3/6% e Carlo Ottone uomo dell'ex Margherita se risulterà il più votato potrebbe strappare un posto a Palazzo Donini anche in caso di sconfitta del centrosinistra. M5S tra il 4/7% mette in campo i due ternani Valentina Pococacio e Luca Simonetti. Marco Rizzo con il suo nuovo partito Democrazia Sovrana Popolare si attesterebbe tra il 2/5%, pronto ad entrare in Consiglio regionale. Per le altre liste non in coalizione le speranze si riducono e le percentuali sono variabili tra lo 0,5/2,5%. La scommessa del gioco degli scarti per l'una o per l'altra coalizione sarà decisiva per la formazione dello scacchiere regionale.Una contesa apertissima che si scontrerà con la crescita dell'astensionismo che potrebbe superare prepotentemente il dato ligure rendendo incerto il risultato per il nuovo Governatore.
Donatella Tesei:
-Unione di centro
-Alternativa popolare
-Lega
Noi moderati
-Forza Italia
-Fratelli d'Italia
Stefania Proietti:
-Umbria domani
-Civici umbri
-Umbria per la sanità pubblica
-Partito democratico
-Umbria futura (che unisce Azione, +Europa, Socialisti e altre liste riformiste e civiche)
-Movimento 5 stelle
-Alleanza Verdi-Sinistra
Elia Francesco Fiorini: Alternativa per l’Umbria
Martina Leonardi: Insieme per un'Umbria resistente
Giuseppe Paolone: Forza del Popolo
Moreno Pasquinelli: Fronte del Dissenso
Fabrizio Pignalberi: Quinto polo per l'Italia-Più Italia sovrana
Marco Rizzo: Alternativa riformista -Democrazia sovrana e popolare
Giuseppe Tritto: Umani Insieme Liberi
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