Da trent’anni si parla a Terni di realizzare un campo da golf dalla valenza fortemente attrattiva dal punto di vista del turismo e dello sviluppo. Varie idee sono però state messe da parte a causa della prevalenza da decenni di un certo pauperismo triste e chiuso. Occorre viceversa che la politica abbia il coraggio di guardare avanti ed accettare la sfida recuperando con una operazione di alta valenza quella bellissima struttura in pietra faccia a vista, testimonianza di archeologia agraria qual’è la bellissima fattoria del barone Franchetti, struttura imponente dominata dall’alto dalla magione di Villalago, di fine ‘800. Sono convinto che l’azione trentennale condotta da soggetti illuminati per far decollare tutta l’area del Parco naturalistico della Cascata delle Marmore e di Piediluco ha fatto maturare oggi un quadro decisamente più aperto ad una iniziativa del genere. L’idea progettuale predisposta circa venti anni fa dall’architetto Pitoni di Labro, commissionata da Vincenzo Noceta, persona schiva ma che ha sempre avuto con Piediluco e Marmore un rapporto importante fra cui il prossimo Museo dei Plenaristi, in fase realizzativa nel villino posto proprio accanto al salto della Cascata, fonde storia, arte, cultura e natura, tutte condizioni che favoriscono la realizzazione di progetti di alta qualità. Bandecchi, sindaco multiforme di Terni, ha rilanciato l’idea e credo opportuno che ognuno si adoperi per dare concretezza al progetto evitando che rimanga soltanto, come tante altre, una voce dal sen fuggita. Quando c’è di mezzo l’interesse generale le buone idee vanno sempre perseguite, mai arrendendoci di fronte alle difficoltà che talvolta la burocrazia, ma anche una certa mediocrità hanno fin qui posto per impedire a questo territorio di crescere. Abbiamo in Umbria una enorme necessità di soggetti in grado di portare al successo sfide che sembrano a prima vista impossibili. Perchè un campo da golf a Piediluco? Perchè quel progetto preliminare è stato già recepito urbanisticamente dal comune di Labro dove si estende gran parte dei sessanta ettari necessari a realizzare le 18 buche. La imponente fattoria, con volumi per l’essiccazione del tabacco, consentirebbe di realizzare la parte ricettiva senza produrre consumo di suolo, mentre la club house potrebbe trovare spazio in uno dei casali disseminati sull’area. Occorrono adesso i fatti, quindi la definizione del progetto, la necessaria variante urbanistica a completamento nel comune di Terni, stendendo un cronoprogramma serio per attrarre gli ingenti capitali necessari alla bisogna. I luoghi sono unici. La Rocca albornoziana domina il lago e Villalago, acquisita alla Provincia di Terni dalla intuizione di Fiorelli, merita finalmente di entrare in un circolo virtuoso che la valorizzi con iniziative culturali ed artistiche di assoluto livello. Il progetto del golf si intreccia con quello della ciclabile attorno al lago che sono riuscito a far finanziare dalla Regione con il FSC per 700 mila euro e che il Comune deve realizzare quanto prima ma anche con tutte le altre iniziative completate ed in via di realizzazione e che conferiscono al Parco della Cascata delle Marmore e di Piediluco una valenza assoluta. Molti passi avanti sono stati compiuti in questi pochi anni, dal completamento della superstrada Terni-Rieti con gli svincoli di Labro e Piediluco che consentono a migliaia di romani di venire direttamente dalla Salaria senza passare dall’A1 alla riqualificazione internazionale del D’Aloja, quale centro internazionale di canottaggio della FIC ma anche la ciclabile Staino-Cascata, già progettata, finanziata dalla Regione ed appaltata dal Consorzio Tevere-Nera, non ultimo il progetto Water Ways con l’ascensore che da piazzale Byron porta a Campacci e da lì, con i battelli elettrici apre a migliaia di turisti il lago di Piediluco, progetto quest’ultimo lasciato a languire dopo che l’avevo lanciato da assessore comunale all’Urbanistica. La presenza consolidata nel Parco turistico-naturalistico della Cascata di 500 mila visitatori paganti, dà certezza di numeri importanti. Il “Contratto di fiume Basso Nera e Piediluco” dalla grande visione strategica ricompone ad unità tutte queste iniziative unendo per la prima volta pubblico e privato più illuminato dando finalmente voce al territorio con gli stessi soggetti che hanno creato meritoriamente il Museo della Cascata, il Forum delle Acque, il Museo diffuso ed il realizzando Museo dei Plenaristi. Esistono oggi tutte le condizioni perchè finalmente quest’area da decenni marginalizzata possa spiccare definitivamente il volo. Ovviamene nella salvaguardia dell’ambiente, visto non più come un cimitero da mummificare ma come il contesto naturale da valorizzare e fruire per impegnare i giovani che qui vogliono rimanere a lavorare e magari fare anche impresa. Non più terra di emigrazione e spopolamento come è stata negli ultimi settant’anni.
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