giovedì 13 marzo 2025

Canoni idroelettrici non pagati, Luca Simonetti (M5S): "Inaccettabile depredazione di Enel, partecipata dello Stato e società quotata in borsa, mentre gli umbri lottano con le bollette"

di  Luca Simonetti Presidente Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle - Assemblea legislativa dell'Umbria.

E' fuori da ogni grazia di Dio che, mentre un cittadino qualsiasi o un'impresa se non paga le bollette si vede staccare l'utenza, chi invece guadagna sfruttando risorse pubbliche che appartengono ai territori si sente in diritto di sospendere quel minimo che dovrebbe restituire. Per questo ho presentato interrogazione al question time alla Giunta regionale sull'applicazione della Legge Regionale 1/2023 in Umbria riguardante i canoni per le grandi derivazioni idroelettriche per gli anni 2023 e 2024, inclusi la componente fissa, quella aggiuntiva per concessioni scadute, e il calcolo della componente variabile basato sui ricavi effettivi. Nel 2023, dei 20 milioni di euro l'anno imputati, Enel ne paga meno della metà, ovvero 8,2 rispetto a quanto dispone la norma. Si tratta di un grave atto provocatorio, reso ancora più inaccettabile dal fatto che, nonostante gli enormi profitti generati dallo sfruttamento delle nostre risorse naturali, i territori vengono privati di servizi che dovrebbero essere finanziati dai canoni. Basti pensare che solo nei due anni critici, ovvero il 2022 e il 2023, secondo i dati pubblicati da Italia Nostra, Enel ha incassato circa 800 milioni di euro solo dalla produzione del sito idroelettrico locale. Per rendere l'idea delle cifre, visto che Enel non rilascia dati, possiamo prendere come riferimento i dati di ERG Hydro che nel 2021 quando deteneva le concessioni degli asset relativi al nucleo idroelettrico di Terni, aveva denunciato ricavi per 194 milioni di euro, con un margine operativo lordo (utile prima delle imposte) per 151 milioni. E questo prima dell'impennata dei prezzi dovuta ai recenti eventi geopolitici. Non è normale che in territori come il ternano dove la multinazionale produce energia elettrica sfruttando la risorsa turistica più importante, la Cascata delle Marmore, ci ritroviamo non solo a non ricevere i soldi, ma anche a pagare le spese dell'avvocato. I contenziosi aperti da Enel con la Regione Umbria, sospendendo i pagamenti dovuti per i canoni idroelettrici, sono semplicemente inaccettabili. Contenziosi che tra l'altro sono stati attuati su una legge fatta in recepimento di una normativa nazionale che recepisce una normativa comunitaria. Siamo di fronte a un modello che si basa esclusivamente sullo sfruttamento delle risorse naturali, beni pubblici con cui viene garantita una rendita costante, senza alcun rischio reale d'impresa, ma con profitti straordinari. Auspico che questo atto venga preso di petto dalla Giunta Regionale e che anche in futuro vengano prese decisioni a tutela dei cittadini e dei territori.



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