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domenica 19 giugno 2011



“……………………uno di quei casermoni che si trovano in una strada sconsolatamente lunga e larga, ma di quelle strade che ieri erano ancora nuove, igieniche ed economiche e oggi sono solo economiche. La rapidità con cui invecchiano i moderni quartieri di tutte le città del mondo è davvero incredibile. Si inventano continuamente materiali nuovi e migliori, ma……. I muri anneriscono, la malta si sgretola, le case sembrano soffrire di una orrenda malattia che fa squamare la pelle.” J.Roth, le città bianche, Milano 1986


Gli spazi non costruiti, ottenuti in fasi e con storia processuale diversa sono stati assunti come problematica per una riqualificazione differenziata connessa al ruolo che questi hanno e possono svolgere nell’organismo urbano. E’ stato analizzato il singolo vuoto sia come spazio libero da destinarsi a funzioni urbane sia come controforma dell’assetto architettonico degli edifici che lo delimitano, in molti casi l’analisi storica ha consigliato di ricostruire e proporre dei limiti ai singoli spazi più aderenti ad una visione organica del contesto; nella relazione indispensabile che questi vengono ad assumere in una nuova visione del centro città. L’area retrostante il palazzo Spada, attualmente utilizzata a parcheggio con l’accesso principale agli uffici comunali, torna ad essere una specie di area di pertinenza dell’edificio, riportando al suo ruolo originario l’ingresso su via Roma e riducendo il largo Falchi a strada di scorrimento veicolare senza sosta e senza penetrazioni nel centro: l’area risultante diventa un giardino perimetrato con mura e finiture proprie di un “hortus conclutus” del palazzo Spada. Nel versante ovest del largo Falchi si ripropone il progetto edificio degli uffici comunali di Ridolfi e verso est, due completamenti del tessuto con edifici curvilinei determinano lo scorrimento viario verso il fiume. Lo spazio di p.zza Europa è stato ridefinito con il completamento del retro palazzo Montani che stabilisce il confine ad est della piazza sul limite dell’isolato demolito da cui è derivato il vuoto urbano; a nord le proposte ricostruzione del palazzo dell’Inps nelle dimensioni del tessuto storico attestato dal contesto gregoriano, ad entrambe gli interventi ridisegnano i confini e la relazione di piazza Europa con il preesistente vuoto di piazza Solferino. Anche a nord-ovest si è ricostruito un isolato di mediazione con l’altro vuoto urbano di piazza della Repubblica allo scopo di rimettere in evidenza la continuità del percorso decumanico di via Roma, asse portante lineare, su cui si sono venuti a formare diacronicamente i principali poli della città. Piazza Europa assume il ruolo di un vuoto utilizzato per attività pubbliche con una forma derivata dal perimetro dell’isolato demolito e con un invaso di nuovo concluso e definito per accentuare la possibilità di aggregazione e la sosta si è pensato anche di ribassarne la porta centrale. Piazza della Repubblica, oggi confusa e destrutturata da una continuità di spazio vuoto del tutto causale e disarmonico, torna ad essere la vera piazza urbana come “forum” davanti al palazzo Apostolico, valorizzata da una grande fontana, riutilizzazione di quella attualmente esistente in piazza Tacito, che verrebbe qui rimandata e restaurata  nelle forme originali che monumentalizza la difficile forma riallineando  sullo stesso asse prospettico; la progettata torre del palazzo Apostolico, la fontana e lo slargo di via del Plebiscito. Piazza Solferino viene ridotta dimensionalmente a sud dall’ampliamento del tessuto, che ne rimodella lo spazio nella forma dell’antico vaso. Area del Cral, si tratta di un’area verde ad ovest lungo la linea ferroviaria sul viale Fonderia che è utilizzata come dopolavoro dai dipendenti dell’acciaieria, area originariamente antinodale con uso a basso rendimento fondiario che si trova oggi in una posizione favorevole ad una variazione di destinazione di maggior sfruttamento. Si progetta pertanto la prosecuzione del tessuto edilizio con la costruzione di nuovi percorsi che delimitano isolati con edilizia marginali sui fronti strada. Il progetto approfondisce in particolare l’isola nodale di forma tradizionale tra via Torricelli e viale Fonderia,  l’area dell’ex officine Bosco e stazione ferroviaria con un progetto che riguarda l’area occupata da un impianto industriale da tempo demolito già oggetto di numerosi progetti di recupero. Oltre a prevedere un ampliamento e la riqualificazione dell’attuale piazza della stazione, il tessuto progettato nell’area di recupero dell’ex officine Bosco è composto da un aggregato di isolati gravitanti intorno ad una piazza su cui si affacciano un edificio polifunzionale e un albergo. Il resto del tessuto è formato da edilizia residenziale a corpo doppio rigirante sul perimetro degli isolati lungo il viale che costeggia la ferrovia, attrezzata la stazione degli autobus interrurbani e urbani con un edificio e suolo con l’attuale stazione; limitrofo è stato previsto un garage a più per gli automezzi privati. La stazione ferroviaria raccoglie prospetticamente due assi viari importanti per l’ampliamento urbano ottocento novecentesco (viale della stazione-viale Curio Dentato ma non ha una piazza degna). Il progetto prevede la costituzione di un edificio a forma complessa a corpo triplo, con passi strutturali differenziati generatore di uno slargo polare. Piazza Tacito per questa piazza si prevede la sostituzione dell’intero isolato all’angolo con via Tacito, il rifacimento totale della piazza con l’inserimento di un parcheggio sotterraneo a due piani e il riequilibrio ambientale ottenuto operando interventi di maquillage su alcuni edifici esistenti.  Nella nuova piazza sono state inserite quattro uscite pedonali  dal parcheggio all’interno con un disegno complessivo dell’area scoperta; concluso con la riproposizione fisica del limite rappresentato dalle antiche mura nel luogo dove erano dislocate prima della loro demolizione!!!!! L’inserimento un po’ ironico di una parte in asse con il viale della stazione indica l’uscita della città storica relazionata ai nuovi mezzi di comunicazione. Il parcheggio sotterraneo risolve anche lo scorrimento del traffico est-ovest lungo l’asse di via C.Battisti e di via G.Mazzini in quanto è previsto l’interramento di questa percorrenza al secondo livello sotterraneo con un’accesso al parcheggio complanare, mentre al piano sovrastante si accede dal viale della stazione cosi’ si ottiene un risultato di completa pedonalizzazione della piazza connessa con quella della via Tacito fino all’antico centro urbano.
3°/4° anno di architettura (Firenze)
Metodo muratoriano con edilizia base/speciale seriale e nodale con la linguistica del progetto. Riassetto e riqualificazione aree centrali 1983/90. Diretta derivazione dell’edilizia progettata contemporanea della storia processuale propria del contesto.


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