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domenica 18 settembre 2011

Audizione d'urgenza giovedi prossimo alle ore 10 della commissione regionale antimafia dopo il blitz di Ponte San Giovanni. L'entità degli investimenti mafiosi in Umbria considerata centro nevralgico ha cambiato strategia che prima assegnava il regno Casalese nell'asse Spoleto-Terni e la ndrangheta a Perugia ma i sequestri degli ultimi giorni cambiano lo scenario!!! Saturazione degli appalti, ampliamento del business? Comunque resta il fatto che le indagini svolte in passato dall'associazione Libera non hanno sortito effetti come deterrente per risolvere tali problematiche....... e i 41bis ormai "concittadini" a Spoleto e Terni fanno il resto, la ramificazione attraverso le famiglie del malcostume generale della criminalità. Il riciclo dei proventi illeciti derivanti da attività criminose legate al traffico di stupefacenti,armi, sfruttamento della prostituzione e rifiuti tossici hanno prodotto il caos sociale. Si parla sempre di normative locali che ostacolino l'infiltrazioni mafiose in Umbria che ormai è risucchiata in logiche di parametri meridionali. Anche il Comune e la Provincia di Perugia si è dotata di una commissione apposita mentre Terni come sempre se ne infischia...... ma poi se non si riescono ad acquisire elementi necessari ad adempiere alle finalità per cui è stata costituita, perchè è stata composta? Ce lo chiediamo e continueremo a domandarcelo, intanto si parla sempre ultimamente della situazione esplosiva dei penitenziari dove il gruppo operativo mobile che gestisce i detenuti delle associazioni a delinquere con il benestare del Dipartimento generale assicura personale da togliere ai contingenti già risicati, permette l'afflusso di nuovi soggetti ad alto rischio sicurezza che inevitabilmente elevano la nostra bistrattata Regione ad essere relegata ad una pattumiera della criminalità; soprattutto meridionale. Presidi politici dopo che le irregolarità si sono compiute fanno solo rabbia e sconcerto per i cittadini onesti; volumetrie edificabili,scempi edilizi, quartieri già soffocati dal cemento o aree dove la richiesta abitativa è in esubero hanno bisogno di trasparenza e legalità. Di certo la politica non è esonerata da una risposta di sicurezza. Gli unici che fanno il proprio dovere in emergenza sono solo le forze dell'ordine a volte appoggiate da magistrati non garantisti ma uomini coraggiosi che credono nel sistema Giustizia.

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