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domenica 2 settembre 2012


CONTESA PRIMORDIALE

La insensibile riforma dell'articolato corpus delle Province italiane, che non prevede soppressione e accorpamento forse produrrà un riordino maestro del radicale coinvolgimento di alleanze interiori al business politico. La razionalizzazione istituzionale proposta in teoria, al momento senza l'unione di comuni non produrrebbe nessun risparmio... o tutte o nessuna!!! Storie e paesaggi diversi con culture differenti in un meticciato forzoso degno della futura riforma elettorale che si appresta ad essere soprannominata "provincellum". Non curandoci dei campanilismi e considerandoci superiori, Perugia forse già dalla frattura nel 1927 che divise l'Umbria in due, è ben cosciente che il momento del riequilibrio sarebbe arrivato. La Provincia di Terni nata da una gestazione difficile, piena di dolori e contrasti è similare all'ipotesi di allargamento a Spoleto, Foligno e  a tutta la Valnerina. Non essendo più una realtà industriale in rapida ascesa democratica come nel '900, Terni non ha più sex-appeal e la città del Nera come le consorelle non potrà mai più mettere a repentaglio lo strapotere di Perugia. Popolosa, sede universitaria ed ex residenza papale e' forse l'unica ad aver piu' interesse a mantenere due province governandole come unico centro di potere. Le faglie profonde tra la più bella delle città minori e la ciita' dinamica, provato a ricucire sia in quegli anni che dopo; ma l'interesse economico e politico non permetteranno mai un dualismo alla pari. Anche Terni ha provato la secessione come Rieti, ma solo come separazione amministrativa e adesso nuovamente pagherà un altro conto salatissimo. Il contrasto tra Elia Rossi Passavanti, leader del fascismo ternano e il segretario federale Felice Felicioni accusato di conflitto di interessi a quei tempi creo' una forte divisione all'interno del PNF perugino favorendo l'agitazione per la costituzione della Provincia di Terni (1927). Le 16 città più Terni per la costituzione in cambio di contropartite economiche. Insomma lo squadrismo potrebbe tornare e la sfida, figlia dell'epoca, conferma una rivalità destinata a sopravvivere. Nessun referendum o possibile annessione potrà scalfire le origini di un confronto acerrimo ed eterno. Se la Cgil caldeggia l'ipotesi di una Provincia che ricalchi i futuri confini dell'Asl con Foligno, la Uil sostiene il movimento per l'annessione di Rieti nella Provincia di Terni. I 92 comuni della regione Umbria sono troppi, densita' di popolazione scarsa e onerosi dal punto di vista pubblico. Con una crisi permanente la macchina amministrativa e i fondi pubblici sono i primi su cui bisognerebbe intervenire ma non solamente come conviene a qualcuno!!!!! La tutela del cittadino dovrebbe essere salvaguardata al di sopra di qualsiasi parte, il sistema clientelare radicato e cronicizzato potrebbe essere abbandonato a favore della meritocrazia. La speranza e' l'ultima a morire, crediamoci e non permettiamo più che decidano sempre al posto nostro!!!

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