L'associazione Italiana Donne Medico è parte della Medical Women's International Association e riunisce a livello mondiale donne medico di tutte le specialità.
Tra gli scopi istituzionali dell'associazione si annovera la collaborazione con altre associazioni italiane ed internazionali, con lo studio delle problematiche sanitarie e socio sanitarie che coinvolgono la collettività ed in particolare le donne.
Sabato 19 settembre l'AIDM sezione di Terni ha organizzato una tavola rotonda dal titolo "Emergenze sanitarie ed emergenze sociali nel territorio ternano" nella location di palazzo Gazzoli.
I moderatori dell'incontro sono stati l'assessore ai Servizi Sociali del Comune di Terni Francesca Malafoglia e l'Ordinario di Sociologia dei fenomeni politici dell'Università di Perugia Roberto Segatori.
Sono intervenuti il sindaco Di Girolamo, la Dott.sa Mignozzetti per la Prefettura e il Presidente dell'ANCI Francesco De Rebotti.
Presenti con interventi i responsabili dell'Usl2 Umbria, del 118, l'ordine degli avvocati, rappresentanze della Casa circondariale di Terni e del servizio ospedaliero di Terni.
Secondo l'organizzazione internazionale per le migrazioni il numero dei migranti a livello mondiale è passato da 150 milioni nel 2000 a 214 milioni nel 2014 e le proiezioni per i prossimi anni confermano l'andamento (nel 20150 si parla di 405 milioni).
Il fenomeno della migrazione è complesso, lo status legale degli immigrati si differenzia in regolari, irregolari, clandestini, rifugiati e richiedenti asilo.
Tra i regolari rientrano i rifugiati e i richiedenti asilo politico, tema di stretta attualità in questi giorni.
Per la Convenzione delle Nazioni Unite per i rifugiati del 1951 ed il protocollo di New York del 1967, un rifugiato è una persona che temendo di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità ed appartenenza ad un gruppo sociale o per le opinioni politiche si trova fuori dal paese di cui è cittadino.
L'assistenza sanitaria è regolata da norme nazionali e condizionata da politiche locali.
La Regione dovrebbe programmare un piano sociale modello anglosassone.
Un processo dinamico e bilaterale d'integrazione tra immigrati e residenti. (1° principio comunitario per l'integrazione)
Un protocollo, il piano di prevenzione sociale 2014 sugli aspetti della valutazione sanitaria, ha provato a mettere a sistema i linguaggi diversi tra le istituzioni.
Le buone pratiche per superare il pregiudizio con le evidenze scientifiche sono:
-visitare in condizioni normali
-vaccinazione e screening
-introduzione di un mediatore
-malattie infettive, dimensione e resistenza al pregiudizio tra gli operatori sanitari.
Vanno distinti gli stranieri iscritti al SSN, gli iscritti perchè migranti a breve termine come studenti e turisti, da quelli presenti nei centri di immigrazione.
Questi centri vengono a loro volta distinti in tre tipologie:
-centri di accoglienza (Cda) forniscono un primo soccorso al momento della loro individuazione sul territorio nazionale e li accolgono per il tempo necessario a stabilire le loro identità e legittimità o meno, della permanenza sul territorio nazionale;
-centri di accoglienza richiedenti asilo politico (Cara) per il periodo necessario alla loro identificazione e dell'esame delle domande di asilo da parte della commissione territoriale;
-centri di identificazione ed espulsione (Cie) dove sono trasferiti gli irregolari, anche in questi centri le prestazioni richieste sono assistenza sanitaria e cura dell'igiene ambientale.
Il profilo di salute dei migranti dipende da fattori presenti prima dell'arrivo nel paese ospite (esposizione a fattori di rischio ambientali, microbiologici, l'accesso ai servizi sanitari preventivi e curativi).
Dopo l'arrivo nel paese ospite le buone norme per l'accesso ai servizi sanitarie e alle condizioni socio-economiche sono insufficienti.
La legge del 2009 ha introdotto il reato di ingresso e di soggiorno irregolare con obbligo di denuncia, per la sanità l'obbligo di denuncia è in contrasto con quanto scritto nel comma 5 dell'articolo 35 T.U in cui si ribadisce il divieto di segnalazione alle autorità sullo straniero non in regola con le norme di soggiorno.
Tutto ciò ha prodotto discrezionalità degli operatori e timore per gli stranieri.
Il ministro degli interni con una circolare confermò il divieto di segnalazione, salvo il caso in cui il personale stesso sia tenuto all'obbligo di referto, art.365 del C.P. a parità di condizione con il cittadino italiano.
A tutte queste difficoltà si aggiungono le differenze linguistiche e culturali, pertanto il tema della promozione della salute del migrante e della salute pubblica implica un approccio ampio con il confronto, il coordinamento e la massima preparazione di tutti gli operatori del sistema.
L'obiettivo del convegno dell'AIDM era di raggiungere attraverso un dibattito preciso e accurato, una proficua partecipazione di tutte le figure impegnate nel sistema, consentendo alla platea di riflettere e dirimere su determinati aspetti. I processi potrebbero risultare anche scontati, ma sempre importanti al fine di ogni singola professione.
Tra gli scopi istituzionali dell'associazione si annovera la collaborazione con altre associazioni italiane ed internazionali, con lo studio delle problematiche sanitarie e socio sanitarie che coinvolgono la collettività ed in particolare le donne.
Sabato 19 settembre l'AIDM sezione di Terni ha organizzato una tavola rotonda dal titolo "Emergenze sanitarie ed emergenze sociali nel territorio ternano" nella location di palazzo Gazzoli.
I moderatori dell'incontro sono stati l'assessore ai Servizi Sociali del Comune di Terni Francesca Malafoglia e l'Ordinario di Sociologia dei fenomeni politici dell'Università di Perugia Roberto Segatori.
Sono intervenuti il sindaco Di Girolamo, la Dott.sa Mignozzetti per la Prefettura e il Presidente dell'ANCI Francesco De Rebotti.
Presenti con interventi i responsabili dell'Usl2 Umbria, del 118, l'ordine degli avvocati, rappresentanze della Casa circondariale di Terni e del servizio ospedaliero di Terni.
Secondo l'organizzazione internazionale per le migrazioni il numero dei migranti a livello mondiale è passato da 150 milioni nel 2000 a 214 milioni nel 2014 e le proiezioni per i prossimi anni confermano l'andamento (nel 20150 si parla di 405 milioni).
Una delle sfide della sanità pubblica è di riuscire a garantire l'accesso ai servizi a tutti quelli che per diversi motivi si trovano in condizione di fragilità, il cosiddetto fattore socio-economico.
Il fenomeno della migrazione è complesso, lo status legale degli immigrati si differenzia in regolari, irregolari, clandestini, rifugiati e richiedenti asilo.
Tra i regolari rientrano i rifugiati e i richiedenti asilo politico, tema di stretta attualità in questi giorni.
Per la Convenzione delle Nazioni Unite per i rifugiati del 1951 ed il protocollo di New York del 1967, un rifugiato è una persona che temendo di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità ed appartenenza ad un gruppo sociale o per le opinioni politiche si trova fuori dal paese di cui è cittadino.
L'assistenza sanitaria è regolata da norme nazionali e condizionata da politiche locali.
La Regione dovrebbe programmare un piano sociale modello anglosassone.
Un processo dinamico e bilaterale d'integrazione tra immigrati e residenti. (1° principio comunitario per l'integrazione)
Un protocollo, il piano di prevenzione sociale 2014 sugli aspetti della valutazione sanitaria, ha provato a mettere a sistema i linguaggi diversi tra le istituzioni.
Le buone pratiche per superare il pregiudizio con le evidenze scientifiche sono:
-visitare in condizioni normali
-vaccinazione e screening
-introduzione di un mediatore
-malattie infettive, dimensione e resistenza al pregiudizio tra gli operatori sanitari.
Vanno distinti gli stranieri iscritti al SSN, gli iscritti perchè migranti a breve termine come studenti e turisti, da quelli presenti nei centri di immigrazione.
Questi centri vengono a loro volta distinti in tre tipologie:
-centri di accoglienza (Cda) forniscono un primo soccorso al momento della loro individuazione sul territorio nazionale e li accolgono per il tempo necessario a stabilire le loro identità e legittimità o meno, della permanenza sul territorio nazionale;
-centri di accoglienza richiedenti asilo politico (Cara) per il periodo necessario alla loro identificazione e dell'esame delle domande di asilo da parte della commissione territoriale;
-centri di identificazione ed espulsione (Cie) dove sono trasferiti gli irregolari, anche in questi centri le prestazioni richieste sono assistenza sanitaria e cura dell'igiene ambientale.
Il profilo di salute dei migranti dipende da fattori presenti prima dell'arrivo nel paese ospite (esposizione a fattori di rischio ambientali, microbiologici, l'accesso ai servizi sanitari preventivi e curativi).
Dopo l'arrivo nel paese ospite le buone norme per l'accesso ai servizi sanitarie e alle condizioni socio-economiche sono insufficienti.
La legge del 2009 ha introdotto il reato di ingresso e di soggiorno irregolare con obbligo di denuncia, per la sanità l'obbligo di denuncia è in contrasto con quanto scritto nel comma 5 dell'articolo 35 T.U in cui si ribadisce il divieto di segnalazione alle autorità sullo straniero non in regola con le norme di soggiorno.
Tutto ciò ha prodotto discrezionalità degli operatori e timore per gli stranieri.
Il ministro degli interni con una circolare confermò il divieto di segnalazione, salvo il caso in cui il personale stesso sia tenuto all'obbligo di referto, art.365 del C.P. a parità di condizione con il cittadino italiano.
A tutte queste difficoltà si aggiungono le differenze linguistiche e culturali, pertanto il tema della promozione della salute del migrante e della salute pubblica implica un approccio ampio con il confronto, il coordinamento e la massima preparazione di tutti gli operatori del sistema.
L'obiettivo del convegno dell'AIDM era di raggiungere attraverso un dibattito preciso e accurato, una proficua partecipazione di tutte le figure impegnate nel sistema, consentendo alla platea di riflettere e dirimere su determinati aspetti. I processi potrebbero risultare anche scontati, ma sempre importanti al fine di ogni singola professione.
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