Dopo i controlli scatenati dal M5S di Terni e le reiterate denunce pubbliche di comitati e associazioni è arrivato l'atto amministrativo con cui la Regione Umbria sospende "sine die" l'autorizzazione all'incenerimento della ditta Ternibiomassa.
Ora sale l'attesa per la conferenza dei servizi del 6 giugno prossimo, data in cui auspicabilmente si potrà cancellare definitivamente la storia di questo "cancrovalorizzatore", e nella speranza che un giorno non lontano medesima sorte tocchi anche all'impianto-monstrum dell'ACEA.
E che poi in Umbria non si parli più di inceneritori, né di discariche, ma di completo recupero del rifiuto, di materie prime seconde, di chiusura virtuosa del ciclo.
Cosi' si esprime Andrea Liberati, consigliere regionale del M5S.
Prosegue, per il bene di tutti occorre ora potenziare non solo l'organico del NOE dei Carabinieri dell'Umbria, al quale il M5S rivolge la più viva riconoscenza per l'ottimo lavoro compiuto ogni giorno, e anche del Corpo di Polizia provinciale di Terni, quest'ultimo viceversa fortemente a rischio.
La determina dirigenziale della Regione notifica che entro 15 giorni dal ricevimento dell'atto di diffida e sospensione, la ditta è tenuta a inviare alla Regione e ad Arpa Umbria una dettagliata relazione tecnica firmata da tecnici abilitati corredata da idonea documentazione anche fotografica atta a dimostrare di aver effettuato tutti gli interventi necessari al fine del rispetto del valore limite di emissione.
La ditta concordandone le modalità con Arpa Umbria, dovrà installare sul punto di emissione contraddistinto con la sigla E1 un idoneo campionatore isocinetico automatico, per eseguire campionamenti di lungo periodo delle diossine e furani (campionatori PCDD/PCDF) al fine di avere una valutazione continua dell'andamento dei livelli medi di diossine e furani emessi durante tutte le fasi di funzionamento dell'impianto.
La ditta dovrà sottoscrivere un protocollo con l'Arpa Umbria relativa all'effettuazione di un campionamento del punto di emissione E1 con la ricerca di un set di parametri da concordare con Arpa.
Una campagna di campionamenti in parallelo tra il campionamento automatico e metodo di riferimento, al fine di definire un opportuno protocollo di gestione dello strumento.
La ditta dovrà adempiere a quanto richiesto entro 60 giorni dal ricevimento dell'atto e il riavvio dell'impianto è subordinato al rispetto di quanto stabilito dalle prescrizioni nello stesso atto.
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