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mercoledì 20 giugno 2018

La redazione di Ternipolemica.it ha inviato 6 domande, sui temi "caldi" riguardarti la città, ai due sfidanti al ballottaggio Thomas De Luca e Leonardo Latini




-Leonardo Latini


1) In una città commissariata quali saranno le sue priorità di intervento?

Per un verso, le stesse che mi sarei dato anche se Terni non fosse dovuta passare attraverso il commissariamento: lavoro e sviluppo, ambiente e salute, sicurezza, decoro urbano. Ci sono cose che si possono fare senza dover contare su soldi che non ci sono (penso al Teatro Verdi, o alla Fontana di Piazza Tacito, ma penso anche alle grandi infrastrutture di collegamento): perché esistono finanziamenti esterni, già stanziati o ai quali attingere  (nei casi che ho citato, da parte della Regione, della Fondazione Cassa di Risparmio, dello Stato), oppure perché ci sono progetti che, anziché gravare sulle esangui casse comunali, possono al contrario portare risorse esogene, come nel caso di un grande piano di risanamento ambientale. 
Il punto, comunque, è un altro: Terni è una città commissariata non perché è andato in dissesto il Comune ma, prima ancora, per la crisi politica sfociata nelle dimissioni del sindaco, precedenti alla dichiarazione di default. Quella crisi politica ha matrici diverse e va da una pesante questione morale all'avvitamento su se stesso di un sistema di potere che ha perso via via il contatto con la realtà. È  qui che faremo la nostra 'rivoluzione': restituendo al Comune quella cifra di onestà, trasparenza, concretezza, alla quale i ternani hanno diritto per tornare ad essere orgogliosi della propria città.

2) Quali sono in breve i progetti e le proposte immediate per il rilancio del settore terziario nella città di Terni da parte del candidato-sindaco Latini?

A Terni non è più assolutamente necessario prevedere interventi di grande distribuzione ed in tal senso la programmazione urbanistica potrà prevedere solo la ricollocazione e rivalorizzazione di tali superfici. 
Sarà invece una priorità mettere in atto tutte le iniziative necessarie alla promozione e al reinsediamento degli esercizi di vicinato e di quelli artigianali, assicurandosi con particolare attenzione che non si creino più le condizioni per un insediamento controproducente di attività che nulla hanno a che fare con il nostro contesto culturale (negozi etnici e attività artigianali di produzione di cibi etnici) e che oltretutto producono il concentrarsi di un indotto scarsamente qualificato.
Già nei primi cento giorni saremo in grado di porre fine alle frequentazioni moleste degli spazi pubblici e ai comportamenti incompatibili con la fruizione di piazze e luoghi pubblici da parte di anziani e famiglie. Le famiglie in particolare, in questi anni, hanno spesso preferito frequentare città limitrofe proprio per le scadenti condizioni di decoro urbano di Terni, sottraendo preziose risorse al commercio di vicinato che al contrario intendiamo preservare e sviluppare.
Sempre nei primi cento giorni saranno intensificate le iniziative volte al contrasto dell'abusivismo commerciale.
Il Distretto Urbano del Commercio dovrà essere sinergico e non in competizione con le realtà associative presenti per l'organizzazione di eventi e di iniziative; a tal fine si rende necessario dotare il centro di un sistema di rilevazione del numero di accessi di persone durante gli eventi per poter valutare e certificare l’attrattività della città e degli eventi in essa organizzati. Inoltre faremo in modo che l'Amministrazione, che è rappresentata in tale organo, non abbia più un approccio dirigista e statalista, come lo ha avuto in questi anni, ma assuma la funzione di un facilitatore che assecondi le iniziative delle attività economiche e delle associazioni. In tal senso il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) dovrà diventare uno strumento di consulenza per associazioni e commercianti che ricerchi con i promotori delle varie iniziative le modalità per renderle possibili in breve tempo senza ostacolarle.
Il rilancio di Terni passa inevitabilmente da un approccio sinergico fra associazioni, operatori ed il Comune che dovrà porsi a loro disposizione fornendo l'assistenza necessaria.
Per quanto riguarda l'attrattività territoriale, sarà importante incentivare l'attività alberghiera valorizzando la posizione nevralgica di Terni sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista dell'offerta commerciale, sportiva e culturale.

3) L'infiltrazione criminale nella nostra città, frutto di scelte sbagliate a livello centrale (v. carcere, 41bis, As e relativo spostamento delle famiglie in loco) ha minato il nostro tessuto occupazionale, già provato dalla crisi ed ha creato un sistema clientelare malavitoso relativo anche alla gestione dei bandi di aggiudicazione delle gare. Cosa ne pensate e quale potrebbe essere la “terapia” per arginare il malcostume generalizzato della insicurezza percepita?

I livelli del problema vanno distinti e affrontati separatamente. L'infiltrazione della criminalità organizzata è ormai trasversale, diffusa in tutta la penisola e, qui, la prima vera azione di contrasto è quella che deve essere esercitata dalla comunità locale, quella che chiama in causa la solidità del suo sistema socio-economico e i suoi anticorpi. L'Ente-Comune, semmai, può e deve aggiornare le sue forme di controllo e presidio del territorio a queste nuove minacce, capaci di insinuarsi nel corpo sano della città in forme latenti: alzando il livello di guardia su certe forme di commercio, ad esempio, che sono in primis terminali del riciclaggio. 
Gioverà ricordare, comunque, che, per la Procura, a Terni si sarebbero verificati, sì, fenomeni di “turbativa d'asta” negli appalti pubblici, anzi proprio negli appalti del Comune: ma, sempre secondo i magistrati, le cause sarebbero tutte di Terni, interne, ascrivibili a comportamenti ipotizzati come illeciti che si sarebbero consumati tutti dentro al Palazzo. Ne parlo per tornare alle competenze specifiche del Comune: quello che  mi preme sottolineare è che la percezione di un livello della sicurezza troppo basso a Terni passa attraverso zone della città abbandonate alla malavita, fasce orarie diventate da coprifuoco, criminalità indotta dalla presenza incontrollata di un'immigrazione clandestina oltre la soglia di guardia, moltiplicazione dei centri di spaccio di droghe varie... Al lassismo complice che ha consentito finora tutto ciò, bisogna opporre un'inversione delle priorità: investire sulla Polizia Municipale, sul controllo preventivo delle telecamere di sorveglianza, sul coordinamento serrato con le Forze dell'Ordine, sul recupero del decoro urbano. I cittadini devono tornare a sentire il Comune al proprio fianco. 

4) Mobilità alternativa, piste ciclabili e varchi elettronici. Come bisognerebbe intervenire per diminuire l'utilizzo delle auto?

Senza accanirsi su un corpo già agonizzante come il nostro centro cittadino, tanto per cominciare. Ancora una volta, i livelli del problema sono diversi e non sovrapponibili. Ed ecco perché, per esempio, metteremo subito allo studio una rivisitazione della ZTL, per renderla davvero accessibile alle aziende, ai professionisti, ai commercianti ed ai rispettivi fornitori. 
Quanto alla mobilità alternativa e alle piste ciclabili, si tratta semplicemente di passare dalle parole ai fatti, dopo tante promesse a vuoto. Attualmente, ci sono quartieri della città per spostarsi a piedi o in bici tra i quali, oggi, si rischia letteralmente la pelle. 
Nel cassetto, c'è la messa in sicurezza, la riattivazione completa ed il raddoppio della tratta Cesi/Terni, per esempio. Soprattutto, a monte, c'è una rivisitazione del trasporto pubblico urbano tra i quartieri cittadini ora più estesi verso Borgo Rivo, Bivio Cesi, Gabelletta. La concezione di bus circolare con tratte di 20 minuti per raggiungere dalla Stazione Via Turati o l'Ospedale o di 40 minuti tra Gabelletta e l'Ospedale va completamente aggiornata! Ci vuole, insomma, un nuovo Piano Urbano per la Mobilità (penso, solo per fare un esempio, all'integrazione del servizio scolastico esteso a navette veloci di trasporto pubblico urbano con tratte ampliate a prenotazione e chiamata, o all'esigenza di un servizio certo ai disabili). Penso ad una rete delle ciclabili, e dei servizi connessi, non solo per l'utenza cittadina, ma anche a vantaggio di visitatori e turisti che possano fare tappa a Terni per raggiungere le numerose mete di interesse e le reti ciclopedonali già esistenti nel territorio locale (Gole del Nera, Valnerina e così via).
A monte, a fronte della regionalizzazione del trasporto pubblico in un’unica Azienda, occorrerà prioritariamente invertire la rotta rispetto alla prassi adottata dall’Amministrazione uscente: imponendo finalmente con forza le ragioni ternane sul tavolo della trattativa.

5) Fondi comunitari e smart city, cosa ne pensa il candidato Latini?

Penso che si tratta di un esempio di come si possano intercettare risorse esogene - bypassando la difficoltà di cassa del Comune – a condizione di saper esprimere un'efficace capacità progettuale.

6) Come rivitalizzare il centro cittadino? È in agenda la modifica dell'ordinanza anti-rumore/movida?

Un obiettivo prioritario - l'ho scritto chiaro nel mio programma - sarà creare le condizioni affinché si possa insediare nel centro cittadino un importante marchio (cosiddetti attrattori commerciali) in modo che possa fungere da volano per il rilancio della zona e delle attività già presenti.
Quanto all'ordinanza, come sempre vanno contemperate le esigenze di tutti, di chi la sera nel fine-settimana vuole stare in compagnia nei locali del centro, dei residenti, dei gestori dei pubblici locali. Il problema non è la movida in sé e per sé, ci mancherebbe. Il problema è la sua possibile deriva. Per divertirsi, non è necessario diventare molesti. Movida sì, ma da persone civili. E questo non è inevitabile. 

-Thomas De Luca


1) In una città commissariata quali saranno le sue priorità d'intervento?

Data la delicata situazione economica in cui ci troviamo, direi che la priorità è sicuramente quella di approvare il bilancio preventivo del Comune, in modo da far ripartire immediatamente tutte quelle attività che in un Comune degno di essere definito civile costituiscono l’ordinaria amministrazione mentre a Terni se ne sente molto la mancanza, come la manutenzione ordinaria delle strade o la cura del verde pubblico, ad esempio.
Nello stesso tempo vano affrontate subito le criticità ambientali della città, dando il via allo studio epidemiologico promesso a più riprese anche dalle passate amministrazioni e mai realizzato. Uno strumento fondamentale non solo per avere una mappatura delle fonti inquinanti e dei loro effetti sulla salute dei cittadini, ma anche per contrastarle autorizzazioni facili spesso concesse con estrema disinvoltura a impianti dal forte impatto ambientale che non presentano nemmeno ricadute occupazionali rilevanti significative.  

2) Quali sono in breve i Progetti e le proposte immediate per il rilancio del settore terziario da parte del candidato sindaco De Luca nella città di Terni?

Rispetto a questo argomento potrei riassumere quella che è la nostra ricetta in tre parole chiave: semplificazione, sostegno alle imprese ed eventi.
Chi ha un’attività di natura commerciale o comunque autonoma è spesso costretto a spendere tutto il suo tempo per mandarla semplicemente avanti, fino a trovarsi fin troppo frequentemente nella situazione assurda di essere tenuto praticamente in ostaggio dalla pubblica amministrazione per mattinate intere, rimbalzando da uno sportello all’altro per assolvere procedure che nella maggior parte dei casi risultano obsolete e fastidiose.
C’è urgenza di procedere con passo spedito verso l’informatizzazione dei servizi pubblici, realizzando anche un servizio di sportello pubblico dedicato all’impresa in grado di ricevere su appuntamento e in tempi rapidi, in modo da socializzare il Know-how necessario allo sviluppo di una vera imprenditorialità di settore.
Importante su questo versante è però anche la rimodulazione della Tari, poiché è giusto che banche, ipermercati e aziende dal forte impatto ambientale paghino di più a vantaggio degli artigiani, dei commercianti e dei professionisti che sono letteralmente vessati da questa tassa.
Ultimo, ma non meno importante, è ormai non rinviabile la creazione di eventi legati anche allo sviluppo di nuove forme di turismo. A Terni, a differenza che ne resto dell’Umbria, stando a tutti gli indicatori di cui disponiamo emerge una situazione di preoccupante stallo economico che impone di rilanciare il terziario, in modo da iniettare nel circuito locale liquidità proveniente dai flussi turistici. Su questo, come il nostro programma testimonia, siamo praticamente gli unici ad avere progetti strutturati e molto ambiziosi.

3) L'infiltrazione criminale nella nostra città, frutto di scelte sbagliate a livello centrale, (vd. Carcere, 41 bis, As e relativo spostamento delle famiglie in loco) ha minato il nostro tessuto occupazionale già provato dalla crisi, creando un sistema clientelare malavitoso relativo anche alla gestione dei bandi di aggiudicazione gare. Che cosa ne pensate e quale  potrebbe essere la “terapia" per arginare il malcostume generalizzato della insicurezza percepita?

Grazie per questa domanda. Le attenzioni dei cittadini sono tendenzialmente rivolte ai problemi legati alla  microcriminalità. Un po’ perché questi fatti colpiscono in modo più forte e immediato le nostre percezioni, un po’ – come ormai numerose ricerche testimoniano – a causa di un’informazione orientata in tal senso, dove i fatti di cronaca nera risultano decisamente sovraesposti, con la conseguenza di apparire problemi più gravi e urgenti di quanto siano in realtà. Al contrario è più difficile, ma anche più importante, accorgersi di quanto e come le mafie si siano introdotte anche nelle nostre zone, in vari settori dell’economia.
Non molto tempo fa è venuto a Terni un bravissimo giornalista antimafia come Bruno Palermo che, invitato da Libera, ha presentato il suo ultimo ribadendo che nessun territorio è immune da fenomeni di infiltrazioni mafiose: nemmeno il nostro.
La presenza, nel carcere di Terni, di detenuti in regime di 41 bis ha sicuramente creato un clima favorevole per l’instaurarsi nella nostra città di dinamiche assai problematiche, verso le quali ancora oggi non abbiamo i giusti anticorpi. Non a caso, nei vari casi di arresti per reati legati ad attività criminali di stampo mafioso avvenuti nel nostro territorio, le indagini sono quasi sempre partite da procure del Mezzogiorno. Ha detto bene, recentemente, il magistrato Gratteri: «Il problema è trovare il modo per far dialogare il legislatore con sé stesso: se le mafie si sono globalizzate, le azioni di contrasto ancora no». Riciclaggio, reati ambientali, traffico di droga, il fenomeno della banca di usura sono solo alcuni esempi dei settori in cui si stanno espandendo le mafie spesso senza trovare argini sufficientemente capaci di contenere il fenomeno.
Per arginare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione risulta fondamentale poter usare tutti gli strumenti normativi esistenti per penalizzare le offerte anomale, ovvero quelle con grandi ribassi, durante le gare. Lì dietro si annidano infatti molto spesso fenomeni di riciclaggio di denaro sporco. 
Quello che è certo è che, tra urgenti problematiche ambientali da risolvere e crescenti presenza malavitose, non possiamo più essere lasciati soli a gestire una situazione di crisi così complessa. Servono risorse, uomini e mezzi. Terni ha dato tanto al Paese, è ora che riceva indietro quello che merita. Da parte nostra, posso assicurare che porteremo le istanze cittadine all’attenzione del nuovo governo perché la città esca dall’isolamento e dall’abbandono.

4) Mobilità alternativa, piste ciclabili e varchi elettronici: come bisognerebbe intervenire per diminuire l'utilizzo delle auto?

Mi perdoni, ma credo che la domanda si fondi su un paradigma culturale che andrebbe capovolto. La domanda corretta dovrebbe essere: «perché un cittadino ternano deve essere costretto a possedere una o più automobili per poter vivere in questa città?».
Occorre predisporre e attuare un piano urbano di mobilità sostenibile che è mancato finora, partendo dall’evidenza che ci sono lacune strutturali dovute a decenni di cattiva gestione che vanno colmate e anche alla svelta. Per molto tempo abbiamo sentito ventilare progetti anche faraonici in merito a questi argomenti, ma ci sono quartieri a Terni ancora privi dei marciapiede. Bisogna partire da lì.
Poi è chiaro, di provvedimenti per decongestionare il traffico cittadino ve ne possono essere diversi, a partire dall’affrontare l’annosa questione dei mezzi pesanti che transitano in città: ogni giorno più di 500 tir entrano ed escono dalla città con tutti i problemi legati alla viabilità e all’aria che respiriamo che ciò comporta.
Vi sono progetti di infrastrutture come la bretella Terni Est e quella che collega Gabelletta a Maratta che darebbero una risposta a questo problema. Idee però mai attuate per motivi non legati solo alla mancanza di  risorse economiche, ma anche alla incapacità di dialogo fra i vari enti locali preposti. Un insulto alla cittadinanza tutta.
Vi è poi il tema delle piste ciclabili, di cui possediamo una fitta rete, più o meno efficiente, ma priva di collegamenti fondamentali come quello fra il centro e Terni Nord, ovvero la zona più popolosa della città. Abbiamo visto alcuni progetti in merito che vanno proprio in questa direzione e non vediamo l’ora di poterci attivare per concretizzarli.

5) Fondi comunitari e smart city, cosa ne pensa il candidato De Luca?

Come abbiamo anche abbondantemente scritto nel nostro programma di governo cittadino, il tema dell’euro-progettazione e dello sviluppo cosiddetto smart per noi sono una specie di ossessione e saranno uno dei fiori all’occhiello della nostra amministrazione. Al punto da aver già annunciato l’istituzione di un’apposita delega, affidata a un assessore con competenze specifiche.
Si tratta di una struttura di cui ad oggi in Umbria non dispone nessun Comune, costituita per altro senza costi aggiuntivi, semplicemente valorizzando le competenze interne all’amministrazione. Ve ne sono di questi straordinari professionisti ed esperti del settore anche nella nostra Terni, solo che finora sono state costrette inspiegabilmente a occuparsi di altro, con grande danno per tutti. 

6) Come rivitalizzare il centro cittadino?  E' in agenda la modifica dell'ordinanza anti-rumore/movida?

La necessità di restituire una certa vitalità al centro cittadino è uno dei nostri obiettivi, e a tal proposito sono diversi i progetti inseriti nel nostro programma. Dobbiamo però ricordare innanzitutto che il centro cittadino è molto più ampio delle aree attualmente interessate dal fenomeno della movida. Come già ho avuto modo di esplicitare, credo sia necessario riuscire a organizzare almeno un evento di rilievo a settimana, rilanciando il mercato coperto sulla scia di quanto fatto in diverse città italiane, tra  cui Firenze, con una serie di attività culturali, enogastronomiche e artigianali. Da questo punto di vista non partiamo però da zero. La straordinaria riuscita del Concerto dai balconi organizzato in quella piazza lo scorso anno testimonia infatti di un enorme potenziale umano e associativo che chiede solo di poter essere ascoltato e messo al servizio della comunità.
Su questo versante mi preme inoltre sottolineare la necessità di inserire la zona di piazza Clai all’interno del progetto “Terni porta del made in Umbria”, ovvero la creazione di una vetrina permanente delle eccellenze enogastronomiche e artigianali della nostra regione, destinate a canalizzare il flusso dei circa 400.000 turisti che ogni anno visitano la Cascata delle Marmore per poi venirsi a fare un giro verso il centro cittadino.
Vanno evitati conflitti tra residenti e locali legati alla movida, ma deve però essere chiaro a tutti che è precisamente quando si abbassa una saracinesca e si spengono le insegne dei locali che le strade diventano meno sicure. Una città sicura è innanzitutto una città viva, frequentata e attraversata.


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