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sabato 18 agosto 2018



"Apriremo la “Vertenza Terni/Regione” per reclamare le nostre risorse ed un ruolo non più subalterno, che danneggia i nostri interessi, marginalizza Terni e il suo territorio". 

Se la città vive una fase difficilissima a causa di una coincidenza di situazioni e di responsabilità chiarissime, una crisi nella crisi, le responsabilità a livello regionale sono chiarissime. Con una nota l'assessore, Enrico Melasecche, rivendica a pieno titolo il denaro indebitamente percepito.

L'amministrazione comunale partendo dalle vicende giudiziarie a quelle relative al dissesto, dal periodo commissariale alla riorganizzazione, si trova nell’assoluta urgenza di recuperare qualsiasi briciola di risorse per un bilancio da miracoli a cui la giunta sta lavorando dall’insediamento. 

Non solo, non esiste un solo euro utilizzabile immediatamente -prosegue- per le manutenzioni stradali, nonostante ci siano mutui contratti dal 2014 e mai utilizzati in quattro anni dalla Giunta Di Girolamo.
Esistono anche somme abbastanza risibili erogati dalla Regione per le strade dai c.d. “canoni idrici”, cioè le somme che la Regione incassa dalla ERG per l’utilizzo del Velino e del Lago di Piediluco per produrre energia elettrica a Galleto ma non solo. 

Melasecche proprio per questo è pronto a chiedere a gran voce alla Regione, governata dal Pd, di retrocedere tutti i milioni sottratti a Terni in questi anni, con il beneplacito del partito ternano, per lo sfruttamento del Velino e del Lago di Piediluco come bacino idroelettrico. 

Si tratta di almeno 30/40 milioni incassati dalla privatizzazione ad oggi per conto di Terni. 

Gli introiti per la città, che paga la ERG, sono trattenuti dalla Regione, rivendichiamo con orgoglio -prosegue - Melasecche che gli introiti servono per fare strade, piste ciclabili, bonifiche, sviluppo, politiche sociali, nuova occupazione. 


Una battaglia sacrosanta che intendiamo riprendere- conclude Melasecche- dopo quelle fatte con Ciaurro perché la Regione riconosca a Terni la totalità di quei “canoni idrici” di nostra spettanza lasciando che siano i ternani a decidere cosa farci e non vincolandoci con una burocrazia asfissiante in bandi e sottobandi per farci perdere tempo prezioso da dedicare alla ripresa. 






              

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