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giovedì 26 marzo 2020

Ogni giorno da quando l'Italia è entrata nella zona unica protetta chiunque si permette di commentare i dati giornalieri, non tenendo conto che il picco dei contagi è assolutamente imprevedibile e i contagi giornalieri sicuramente dipendono dagli isolamenti fiduciari o dagli asintomatici che diffondono il virus senza saperlo e possono cambiare la loro condizione senza preavviso,  anche dopo circa quattro giorni. Non sono un virologo ne tantomeno un medico, la Protezione civile e il Presidente dell'Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, sono gli unici che possono sbilanciarsi se il trend dei contagi è in calo o no. I dati incoraggianti sui contagi e sui casi nuovi di un giorno non devono ne entusiasmare ne deprimere e gli stessi operatori dell'informazione sbagliano a sbilanciarsi.
La settimana che va a concludersi sembrava decisiva ma forse non lo sarà e anche gli esperti possono sbagliarsi. Tutti stiamo facendo un grande sforzo, limitare la libertà individuale è senza dubbio quello che nessuno si sarebbe mai aspettato, la maggioranza degli italiani non ha mai vissuto situazioni del genere ma è inevitabile, ne vale la nostra salute e la nostra incolumità personale. Evitare che le curve di crescita del virus nelle regioni del nord non si ripetano al sud è fondamentale, vedere l'emblema di Codogno e le immagini strazianti di Bergamo deve far riflettere tutti, con i nostri comportamenti possiamo cambiare gli eventi in atto. Coscienza e responsabilità, c'è chi lavora per noi ininterrottamente, i medici e tutto il personale sanitario non si è mai fermato, il Governo seppur abbia commesso sicuramente degli errori scommette sulla serietà degli italiani e senza la nostra diligenza le curve epidemiologiche sono destinate a non fermarsi come le nostre restrizioni non si attenueranno.
In Lombardia l'impennata dei contagi non diminuisce e rispetto ai giorni scorsi il trend sembra aumentare, fatti eccezionali o episodio in particolare è difficile dirlo e prima dell'intervento degli studiosi entra in campo la nostra responsabilità. La gente che fugge per tornare dai suoi cari è l'aspetto più imbarazzante degli ultimi quindici giorni e il sud attualmente non è risparmiato, è l'incoscienza totale di chi "egoisticamente" rischia di andare a contagiare proprio a chi vuole bene e non;  per non parlare degli  assembramenti ridicoli davanti ai supermercati con rischi altissimi per tutti. I beni di prima necessità non mancheranno mai, siamo di fronte ad una pandemia, una guerra in tutti i sensi per chi non l'ha vissuta con effetti e conseguenze diverse, vale la pena ricordarlo.
Basta valutazioni approssimative, le analisi spettano ai tecnici. 
Noi siamo comunque preoccupati e personalmente, più ansia di quella che stiamo vivendo, ne faccio tranquillamente a meno.
Mi auguro che su questo argomento i fraintendimenti diminuiscano e che la "gente" finalmente  si taccia, si rischia di essere fuorvianti nei confronti dei cittadini: parli solo l’Istituto Superiore di Sanità, parli solo l’organismo tecnico del Ministero e dica cosa si deve e non si deve fare


Le scelte non spettano a chi vuole fare statistiche e ne tantomeno a chi continua a fare polemica inutile.


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