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lunedì 7 dicembre 2020

Le criticità del sistema sanitario locale e regionale entrano nel mirino del Presidente dell'Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Terni, Giuseppe Donzelli, protagonista lunedi' mattina in II° commissione consiliare per il confronto sull'ospedale S.Maria di Terni. 

L'attacco è deciso e netto, "inefficienza politica e troppi sindacati". 

I rappresentanti a vario titolo della sanità locale e provinciale meriterebbero un ascolto diverso dalla Regione, "la sanità per Terni rappresenta un volano di sviluppo economico e culturale. Terni è in un inevitabile declino economico ed occupazionale, sta lentamente spirando e anche se l'Europa fornirà fondi per le strutture sanitarie la delocalizzazione di Terni non è utopia"

Il terziario è anche ospedale nuovo, con 200/300 milioni è possibile dichiara -Giuseppe Donzelli-, "sto riesumando un documento, stilato insieme a tutti i segretari nazionali della sanità per la costruzione del nuovo ospedale a Terni, quando alla presidenza dell'ordine sedeva il dott.re Aristide Paci. A Terni ci sono primari di eccellenza e Terni è un ospedale di altissima qualità, alcuni primari sono andati via perché non sono stati mai sostituiti, è assurdo e incomprensibile che i concorsi per l'assunzione di responsabili non vengano fatti". 

Donzelli -prosegue- i professionisti di valore meritano il giusto riconoscimento, lo stesso discorso varrà per i commissari, senza nessun contratto da Direttore generale per almeno tre anni, al 31 dicembre verranno sostituiti. "Autonomia e progetti pianificati a lunga scadenza, senza la sola regia regionale o con accordi tra i quindici sindacati.". Si al pubblico ma se in provincia di Perugia ci sono cinque cliniche private perché a Terni no? "La sanità è un business e attenzione al rischio di perdere la ricettività del viterbese e reatino. La Marini aveva approvato la convenzione con il Lazio ma poi Terni come è già successo è stato abbandonato al suo destino nonostante gli arrivi pari al 25% come afflusso da fuori regione. Fondamentale è la sottoscrizione di convenzioni altrimenti gli interventi saranno a carico del contribuente". 

Donzelli è chiaro e lungimirante, i medici si faranno sentire perché Terni deve sopravvivere, alta specializzazione e strategie certe per evitare ennesime fughe di cervelli. "Sono stato confermato per altri quattro anni, duemila medici hanno deciso che dovrò rappresentarli e lotterò affinché il terziario e la sanità ad alto livello non muoiano. Io sono onorato di essere un medico, ho avuto responsabilità politiche per tanti anni, Terni mi ha dato tanto e combatterò con tutte le mie forze per la mia città". Si all'appello di Stefano Bandecchi per una clinica privata a Terni, "ma indubbiamente preferirei che siano i ternani a creare una struttura di avanguardia, per esempio Cidat, Iacaroni e Salvati insieme potrebbero creare una clinica di alto livello, la Regione Umbria batta un colpo e permetta che anche Terni non sia più la cenerentola dell'Umbria, garantendo le stesse condizioni riservate al personale pubblico come già consentito a Perugia". I soldi ci sono, spendiamoli per il bene comune.

Donzelli -conclude- "per quanto riguarda il Covid-19 sia l'Azienda ospedaliera che l'Usl2 potevano organizzarsi meglio senza aspettare gli ultimi mesi, adeguando il personale e attivando tutte le misure e gli spazi in tempo". Dopo la prima ondata soft era prevedibile che arrivasse il peggio, era meglio prevenire che trovarsi impreparati.





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