Segreteria provinciale Ugl
Abbiamo richiesto al Ministro Urso di aprire un percorso per coinvolgere il sindacato su Ast, alla luce del piano industriale da un miliardo d’ investimento annunciato dal gruppo Arvedi. Serve accelerare il percorso per definire il programma da tempo annunciato , lo dichiara il vice segretario nazionale con delega alla siderurgia Daniele Francescangeli Ugl e i vice segretari Provinciale Diego Bordacchini e Antonello Martoni. L’adozione di sistemi di energie rinnovabili e dell’idrogeno, la sostenibilità ambientale delle produzioni la modernizzazione delle infrastrutture e il recupero delle scorie sono tutti elementi indispensabili per la competitività delle acciaierie ternane, argomenti che devono essere messi al centro delle scelte di politica industriale del Governo e della politica locale. Il miliardo di euro di investimenti è vincolato ad alcuni fattori, come il costo e la produzione di energia verde per supportare la totale transizione degli impianti e su questo il Governo dovrà essere risolutivo. Dalle istituzioni locali, ci aspettiamo soluzioni su altri fattori localizzativi a partire dalle infrastrutture e del trasporto di merci in entrata e in uscita dalla conca ternana, che aumenterà proporzionalmente le produzioni, la crescita, se ci sarà, dovrà essere integrata con l’indotto delle grandi e piccole aziende che creano quella rete di servizi indivisibili per AST. Inoltre come dichiarato dal ministero che entro il 30 Giugno dovrà essere depositata la domanda per ottenere la prima trance del finanziamento statale, il Governo si è preso l’impegno con una nuova convocazione nel mese di Luglio. Nel frattempo abbiamo richiesto un confronto partecipativo per rendere esigibile il futuro piano industriale. Noi come Ugl abbiamo sempre rivendicato sobrietà nelle interlocuzioni e la difesa dei posti di lavoro.
La Segreteria regionale della Fim Cisl Umbria
Oggi si è tenuto al Ministero del made in Italy alla presenza del ministro Adolfo Urso e del sottosegretario Fausta Bergamotto l'incontro per Arvedi Ast. Nell'incontro sono state confermate le difficoltà segnalate dal sindacato nei mesi scorsi rispetto alle questioni normative attinenti il ministero dell'Ambiente, difficoltà che sono state superate come affermato dal management modificando aspetti sostanziali. Permangono, come evidenziato dall'Azienda, difficoltà su questioni fondamentali come energia e infrastrutture che confermano, anche in questo caso le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali che hanno sempre rivendicato un accordo territoriale che nei suoi fattori localizzativi poteva favorire Ast, il tessuto industriale, e in generale tutta la comunità. Al momento sarebbero 840 milioni di euro le risorse che Arvedi intenderebbe investire sul territorio ternano per il piano industriale. E' stata confermata la volontà di lavorare sui pilastri già dichiarati come il rafforzamento dell'inossidabile, compresa la produzione di tubi e di fucinati, determinati in questo contesto storico, l'efficientamento degli impianti produttivi, la decarbonizzazione del sito produttivo, riportando la lavorazione del magnetico a Terni. L'azienda ha affermato che entro il 30 giugno saranno depositate le domande di accesso alla finanza agevolata propedeutiche alla sottoscrizione dell'accordo di programma e del contestuale piano industriale, accordo di programma che comunque non terminerà il proprio iter prima della conclusione dell'anno. Nelle dichiarazioni aziendali si è percepito che se da una parte c'è una sorta di un semaforo verde ad andare avanti confermando a mantenere la forza occupazionale e ad incrementarla laddove possibile utilizzando i temi della sostenibilità ambientale economica e sociale, dall'altra restano ancora tutti i nodi da sciogliere. Ribadiamo alla istituzioni di essere coinvolte sugli sviluppi dell'accordo di Programma e di conseguenza sul Piano industriale, riconfermando la centralità di tutte le produzioni e di quelle che torneranno, confermando il ruolo di Terni anche nel piano della siderurgia nazionale. Tutti insieme dovremo mettere in campo quelle azioni volte al rilancio del sito ternano e di conseguenza la tutela occupazionale sia diretta che indiretta.
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