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martedì 30 maggio 2023

Partiamo dal Segretario regionale del Pd, Tommaso Bori, prima incerto sulla coalizione per il centro sinistra coinvolgendo il M5S e poi critico sulle scelte del Pd di Terni, sempre disponibile ad un dialogo dall'inizio su un candidato sindaco condiviso. Dopo la scelta del Prof. Kenny il Segretario con una spedizione in via Mazzini provava ad imporre come unico candidato Fiorelli del M5S, il Pd tiene e tira lungo e si conferma seconda forza politica a Terni. Il risultato nonostante sotto le attese conferme le scelte oculate della segreteria ternana. Il Segretario regionale della Lega, Virginio Caparvi, reduce dall'exploit verde del 2018 in cinque anni non riesce a contenere l'emorragia di consenso della Lega fino a perdere anche Terni in maniera inequivocabile, senza sindaco e senza nessun consigliere. Passiamo all'ultimo reduce con le ore contate, Franco Zaffini prima promotore della candidatura di Leonardo Latini e poi sostenitore della mancata conferma che riesce a distruggere un giocattolo ternano quasi perfetto. Nelle elezioni amministrative di ieri tutto lo stivale vota centrodestra consentendo una sonora sconfitta al centro sinistra meno che a Terni, la pecora nera nazionale. Da Roma le considerazioni non mancheranno e i déjà vu sono pronti a confermarsi. Voleranno gli stracci e la resa dei conti sarà prossima come qualsiasi storia d'amore finita. Le regionali sono vicine e senza nessuna programmazione e cambio di passo le sorprese sono nuovamente dietro l'angolo.

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