di Andrea Liberati -'Italia Nostra' Terni
«Il giorno migliore di Terni e dell'Umbria non è ancora iniziato: la politica locale ancora preferisce un più comodo giorno della marmotta. La Giunta regionale Proietti sembrerebbe infatti ripetere il vieto schema, quello del 'compitino' tradizionale: correre appresso agli infiniti "al lupo, al lupo!" di Arvedi & c. sul futuro di AST, quando quel futuro è comunque irreversibilmente segnato dalle normative ambientali -a breve severissime- e, soprattutto, dall'import di semilavorati a basso costo, nonché dalla crisi dell'automotive, peraltro in un mercato domestico generalmente asfittico. Pur essendo già molto chiaro il destino dell'inquinantissima area a caldo (o la chiude la Procura o la chiude il mercato o entrambi), si prosegue, come al solito, in un vortice di sterili incontri tutti uguali, all'insegna della parola d'ordine "accordo di programma" che, peraltro, segue gli altrettanto inadempiuti "patto di territorio" e seguenti. Roba vecchissima. 'Italia Nostra' invita la nuova Giunta Proietti a pensare a ben altro, adesso che qualcosa di fresco e tangibile è davvero a portata di mano, grazie a investimenti in Italia ampiamente annunciati da compagnie prevalentemente americane. O vogliamo mandarle tutte tra Bologna e Milano? E' proprio così difficile cedere le centrali idroelettriche solo a chi creerà migliaia di nuovi posti di lavoro 'puliti', cioè alle BIG TECH, protagoniste mondiali della decisiva e ricchissima filiera del digitale, fonte di avanzamenti industriali, economici, sociali senza fine? E' davvero così difficile creare qualcosa di potente e di nuovo, avviando in loco, su grande scala, la Quarta e la Quinta Rivoluzione industriale, avendo tra le mani una leva energetica e finanziaria come il polo di Galleto-Marmore, finora sfruttato da grandi corporation solo per accumulare, come nell'800, ricche rendite parassitarie da investire molto lontano dall'Umbria? Dunque la nuova politica regionale favorisca il varo di cluster industriali digitali, pianifichi al meglio i relativi distretti, preveda sgravi e facilitazioni, prenda il meglio delle specifiche legislazioni d'Oltreoceano, interagisca efficacemente con l'Università di Perugia: tutto questo consentirà l'insediamento anche da noi delle più importanti imprese di questo secolo, che siano ICT/IOT/AI tech, pharmatech, biotech, medtech, foodtech, spacetech... Qualcuno capirà che c'è moltissima vita oltre l'acciaio? O vogliamo lasciare tutti gli investimenti in Pianura Padana, restando noi prigionieri degli ARVEDI di turno?».
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