ex assessore all'Ambiente del Comune di Terni
Un'occasione persa l'incontro di ieri della Regione Umbria a Prisciano, da decenni quartiere simbolo dell'inquinamento siderurgico di Terni. Viste le arcinote illegalità ambientali, sanitarie e nel diritto del lavoro, la riunione istituzionale di poche ore fa doveva solo essere l'occasione per annunciare interventi molto puntuali e severi; invece, dopo il necessario ascolto di cittadini e comitati, tutto si è risolto nell'ennesimo trionfo delle chiacchiere da parte della Regione Umbria, dopo l'identico vuoto contenutistico del Comune di Terni. E intanto Arvedi AST può sorridere, proseguendo a fare il comodo suo, come è sempre stato. Eppure qualcuno ricorderà "Parlateci di Prisciano!". Era il 2019 e Thomas De Luca, oggi assessore regionale all'Ambiente, in quel tempo consigliere comunale, sulla falsariga del più noto "Parlateci di Bibbiano", inveiva (giustamente) contro il PD, denunciandone l'inerzia rispetto al gravissimo disastro ambientale-industriale di Terni. Il nostro sciorinava sapientemente dati su nichel, cromo e altri metalli pesanti in aria, acque e suoli; citava gli "Studi Sentieri" e le drammatiche conseguenze sanitarie degli inquinanti sulla popolazione; denunciava convintamente una "catastrofe annunciata, figlia di decenni di occultamento della realtà da parte della politica locale". Pochi anni dopo, nel 2022, da consigliere regionale, portava in Aula un barattolo di polveri raccolte nel quartiere di Prisciano, prendendosela stavolta col centrodestra e ribadendo (giustamente) come non si potesse più aspettare per avere "risposte serie e concrete". Nel 2023, attaccando il sindaco di Terni, ricordava (giustamente) come "tutti continuano a togliersi il cappello davanti ad Arvedi". Insomma, De Luca ne aveva (giustamente) per tutti, egualmente responsabili del "negazionismo ambientale", dell'omissione di atti necessari affinché non si giungesse all'attuale situazione, con mancanze e anomali comportamenti anche degli organi di controllo. Ieri, a Prisciano, Thomas De Luca da assessore regionale se l'è presa col Governo, colpevole di un Accordo di Programma sulla Qualità dell'Aria totalmente inadeguato, di cui lui chiede (giustamente) la "rimodulazione", ma su cui, dal Ministero, nessuno risponde. Al di là del fatto che quell'inutile Accordo fu voluto e siglato proprio dall'allora Ministro del M5S, Sergio Costa, andiamo avanti, perché parlare in quella sede di questo Patto sposta l'attenzione dalla questione vera: la volontà di esercitare o meno le proprie prerogative in Regione. Infatti De Luca, per dar seguito alle sue sacrosante battaglie del passato, ora che governa dovrebbe soltanto mettere subito in campo le proprie competenze di legge, cosa che, al momento, immotivamente non accade. Infatti:
1) a seguito della tragica morte dell'operatore di Tapojarvi, Sanderson Mendoza, con la violazione di precise prescrizioni in tema di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ebbene, dopo oltre un mese dall' "incidente", la Regione non ha ancora diffidato l'Azienda e/o sospeso suddetta AIA, procedendo all'immediato riesame a tutela dell'ambiente e della vita dei lavoratori, sottoposti quotidianamente a condizioni inaccettabili e drammaticamente pericolose;
2) allo stesso modo, nonostante gli allarmanti dati sull'inquinamento, l'assessore regionale non ha ancora avviato una nuova Valutazione di Impatto Ambientale sull'intero stabilimento AAST. Non ha nemmeno avviato il riesame AIA per quel che, all'opposizione, definiva "inferno dei metalli pesanti", limitandosi a un "tavolo" sul nichel con vista 2030;
3) viste le annose e reiterate violazioni delle normative ambientali, sanitarie e del lavoro, considerando anche le gravi inadempienze AIA (su cui la Regione ha piena competenza), l'assessore, essendo pubblico ufficiale, avrebbe già dovuto recarsi in Procura da tempo. Ignoriamo se l'abbia fatto.
L'espressione pronunciata più volte da De Luca, nel corso degli anni, "Terni non può più aspettare", ora è rivolta a lui stesso. Lui che, invece, adesso lascia anche allargare la velenosa discarica siderurgica in cambio di un riciclo scorie che, ovviamente, resterà insignificante per motivi tecnico-scientifici-economici ben noti agli addetti ai lavori. E seppure non sarebbero consentite amnesie rispetto alle originarie battaglie, anche i garbati ringraziamenti dell'assessore ad AAST, ringraziamenti affatto dovuti specialmente dopo le atroci sofferenze del povero Sanderson, hanno il sapore della pantofola baciata e non lasciano presagire nulla di buono. Mi piacerebbe sbagliare, osservando invece l'assessore regionale esercitare le proprie deleghe, in modo da fornire quelle risposte "serie e concrete" che pretendeva da altri.
La sensazione è però opposta: scenografiche presenze, retoriche promesse dal sapore democristiano e di lungo termine per tavoli, convegni, studi, riunioni e declamazioni varie, un implicito menare il can per l'aia. Esattamente come tutti i predecessori contro cui, negli anni, De Luca aveva (giustamente) puntato il dito.
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