di Andrea Liberati -presidente 'Italia Nostra' Terni
Ringraziamo gli autori dell’ennesimo voltafaccia, ufficializzato nell'Accordo di Programma dell'11 giugno scorso tra Arvedi e le Istituzioni: sono le stesse persone che promettevano una città più pulita e che invece daranno a Terni una nuova discarica di veleni, alta fino a 100 metri, oltretutto in piena zona S.I.N., sovrastando la città -che è a due passi. Un'incredibile concentrazione di impianti ad alto impatto e di sostanze tossiche, unica in Europa. Sono le carte a parlare. 'Italia Nostra' le ha recuperate e lette: nella speranza che siano le Istituzioni finalmente a pubblicarle, in attesa di aggiornamenti dalla Regione Umbria, siamo dinanzi a una scelta criminogena che comporterà, per secoli, l’ennesima offesa alla salute e all’ambiente. Una scelta passata sopra le teste dei cittadini, mai consultati nemmeno su questo, una scelta fatta passare per bonifica, riqualificazione e boiate simili. Così per la sfortunata Terni il destino è definitivamente segnato: arriverà una nuova collina di velenoso letame industriale, con un'estensione di svariati ettari e per un'altezza pari a decine di palazzi di veleni da 30 piani. Inizialmente si parlava di una discarica già enorme, da 70 metri di altezza, partendo da quota fondo, pari a 235 s.l.m., fino a 304 s.l.m., numeri comunque spropositati. Si pensi che la vecchia discarica urbana, in loco, è profonda mediamente appena 12 metri, come scritto in tali documenti! E non avremo ovviamente una bonifica, con rimozione dell'esistente (cioè una reale estrazione del rifiuto urbano, ossia un vero landfill mining); subiremo invece un riposizionamento dei vecchi rifiuti urbani all'interno della stessa area, con sopra una maxi espansione verticale di scorie e fanghi. Ma non basteranno 70 metri di letame industriale: si arriverà a 100 metri, altro schifoso primato nazionale!Analizzando attentamente le carte, si passerà infatti dai 235 s.l.m. del fondo per giungere addirittura a quota 329 s.l.m. E verrà persino sormontata anche la vecchia e assai estesa discarica industriale 'A', che pure è chiusa da anni! Si tratta della stessa zona 'A' che una CTU del Tribunale di Terni considera responsabile dei metalli pesanti in falda; CTU che continua a restare bellamente ignorata da politici e dirigenti. Fino a quando? La mole dei rifiuti ferrosi autorizzabili potrà così superare le 10.000.000 di (ulteriori!) tonnellate -mentre il riciclo scorie resterà minimale, come accade da sempre. Nonostante il disastroso stato delle falde acquifere, nonostante la crescita di alcune gravi patologie, nessun politico ha ancora imposto a lorisignori un confinamento protetto in loco, cioè in cemento armato o materiale similare, sebbene esteticamente osceno; o, meglio, una gestione dei rifiuti saggiamente lontana dalla problematica Conca Ternano-Narnese. In questo modo Terni non potrà che proseguire nella sua agonia, continuando a decrescere. Maxidiscariche e rilasci di metalli pesanti delle ciminiere non attraggono alcuno, se non altri inquinatori, in un circuito perverso irreversibile. Tutti i partiti concordi nell’avallare questa roba, senza differenze, senza faccia, gregge belante dinanzi ai voleri predatori della multinazionale di turno.
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