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domenica 20 novembre 2011




Un osservatorio permanente sul rischio idrogeologico, ma soprattutto più braccia e più voci per trovare fondi…. . Il protocollo siglato il 15 novembre a palazzo Spada d’intesa tra il Comune,l’Ati4, il servizio idrico integrato e il Consorzio bonifica Tevere-Nera. All’inizio i soldi per prevenire e limitare danni che potrebbero causare frane e alluvioni erano 48milioni di €( 24 dal Governo e 24 dalla Regione) di cui 16 milioni di € destinati alla Conca, il territorio più vulnerabile. E ora? L’ultima finanziaria del Governo uscente li ha cancellati!!!!!! E nonostante la Regione abbia garantito che manterrà invariato il suo impegno, a Terni arriverà solo un milione e mezzo di € per il consolidamento delle pendici di Cesi che rischiano di franare. Gli interventi necessari per la tutela del territorio sono impellenti e i 16milioni di € promessi a Terni potrebbero non bastare per colmare le problematiche della Polymer e della zona di via Maestri del Lavoro, una delle zone che alle prime piogge finisce sott’acqua. Solo per questa zona servirebbero 4milioni di € e la “Tevere-nera” ribadisce che il livello di sicurezza non è garantito e quindi passa “la palla” alla protezione civile. Questo non ci piace specialmente da chi percepisce una tassa sperequativa, o no? L’assessore ai lavori pubblici puntualmente ribadisce che la prevenzione è fondamentale e non è più il caso di spendere per riparare… se ne sono accorti? Meno cementificazione, adeguare le fogne insufficienti e altre infrastrutture urbane? Meglio tardi che mai, difatti l’anno scorso il Comune di Terni per l’alluvione dell’ottobre 2010 ha speso quasi due milioni e mezzo di € e per i successivi interventi per la sicurezza necessari per evitare il ripetersi di simili episodi.  Tornando al protocollo è nato come osservatorio permanente ed integrato che consentirà di definire ed attuare in maniera coordinata fra enti, una serie di interventi finalizzati al reperimento di nuove risorse ed alla migliore gestione di quelle esistenti per lo sviluppo e la tutela delle attività insediative nelle zone più vulnerabili del territorio per la difesa del suolo ed alla sicurezza idrogeologica. Imprimendo un nuovo approccio che è basato non solo sulla gestione delle emergenze ma che vuole dare impulso anche alle analisi preventive in modo da consentire una reale pianificazione degli interventi. L’Ossevatorio garantirà quell’operatività tecnica per l’esame dei bisogni del territorio, proposte e valutazioni per pianificare introducendo lo strumento della consultazione preventiva ogni volta che esistono quei programmi economici o iniziative che possano contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio. La possibilità sarà quella d’intervenire in sede regionale,nazionale e comunitaria per il reperimento delle risorse da destinare in un piano congiunto di programma mirato ad interventi per fasce di priorità. La Provincia non ha  partecipato al Protocollo  dell’Osservatorio che entro i primi tre mesi di ogni anno produrrà un documento programmatico congiunto e alla fine di ogni anno il documento di sintesi per le attività svolte, definendo anche la programmazione per il successivo anno. E se Contessa presidente della Tevere-Nera attende la riforma endoregionale che chiarisca le competenze tra un ente e l’altro, anche noi non vediamo l’ora di non pagare più quel “balzello” odiato!!!!

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