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martedì 12 febbraio 2013


Con la legge di stabilità varata dal Governo a dicembre, le Regioni potranno usufruire delle risorse del reintrodotto Fondo nazionale dei trasporti. L'Umbria per poter usufruire dei 99 milioni di € previsti per il 2013, dovrà entro 4 mesi approvare il Piano regionale dei trasporti, un ordinamento vecchio 15 anni da riformare seriamente con vincoli obbligatori. Idoneità nei servizi offerti, migliorare l'efficienza e razionalizzare,  mantenendo l'equilibrio economico nella totalità della gestione. Nella riorganizzazione generale del settore è inevitabile la voce "tagli" e se per Perugia sono previsti tagli nei servizi per il 5% su Terni arriviamo al 20%! Il cambiamento della domanda nei servizi di trasporto locale pubblico, non può tralasciare i collegamenti essenziali per l'Umbria nell'Alta velocità. Lo spauracchio del Minimetrò, innovativo ma oneroso per le casse di tutta la Regione, poteva essere evitato? Sicuramente si... le priorità sono altre, dai collegamenti rapidi con Firenze (valorizzare l'ex Fcu) e implementare i servizi carenti su Roma, condizione essenziale per i fondi a disposizione. Servizi efficienti e sprechi al minimo della tollerabilità. Sarà vero? Meno autobus e più treni? Credo sia opportuno ragionare sulle opportunità, cancellare i servizi a fronte di offerte migliori per i clienti per una modernizzazione futura! Il potenziamento del ferro sulle grandi direttrici, permetterà grazie alle risorse risparmiate, un servizio su gomma nelle aree a bassa domanda e di difficile raggiungimento. E il personale verrà salvaguardato? Aumentare la frequenza dei servizi degli autobus nelle fasce di maggiore domanda ed eliminare quelle con pochi passeggeri, la corsa alternativa è un'utilità da non sottovalutare. No alle corse inutili che creano ammanchi finanziari, ma razionalizzazione in termini di reale fruibilità. E per il controllo dei biglietti? In questo ancora l'Italia non riesce ad adeguarsi ai paesi all'avanguardia, senza biglietto o abbonamento, tutti a terra! Sarà questo il vero risparmio per l'ente? Sistemi informatici e barriere d'ingresso.... . Intanto si è aperta la petizione dell'Ugl Umbria a tutela della vendita dell'azienda UM, un indirizzo politico rivolto alla regione Umbria. La "svendita" del 51% senza fornire le necessarie risorse per la sua sopravvivenza, merita un approfondimento attraverso il consenso del cittadino e soprattutto del lavoratore. Un'iniziativa per far desistere la giunta regionale da una decisione "sconsiderata".

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