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martedì 4 giugno 2013

Da micropolis maggio 2013, in edicola con "il manifesto"

   Il fatto:                                                   Santo subito




Scandalizzato dai mal di pancia manifestati da alcuni fedeli e da certi attacchi a mezzo stampa contro quel sant'uomo di Vincenzo Paglia, il sindaco di Terni Di Girolamo, ha rotto gli indugi e ha avviato il processo di beatificazione del presule pur essendo ancora vivo e vegeto. Nella sua lunga omelia Di Girolamo si commuove e si esalta mentre scrive: "Don Vincenzo ha segnato la storia della città per motivi nobili e veri. La Chiesa ha indicato l'eucarestia come strada da percorrere per manifestare nella vita di tutti i giorni l'impegno di vivere il Vangelo". Per il sindaco canonizzante, Paglia è sempre intervenuto sulla politica, sulla cultura, sulla scienza, ha affrontato temi scomodi come diritti umani, qualità della vita, ambiente e povertà. E questo è vero: per qualcuno è stato troppo invadente, per altri ha fatto il suo lavoro con risultati non eccezionali. Ma, continua Di Girolamo, ha amato l'arte, sintesi tra la creatività dell'uomo e la bellezza del creato. Il suo impegno per l'ecumenismo, per il dialogo tra le religioni ha fatto di Terni un crocevia internazionale di pace. Quasi una sede distaccata dell'Onu, verrebbe da aggiungere. Il sindaco fedele non dimentica l'impegno di Paglia nei confronti degli ultimi, dei più deboli, la sua solidarietà con gli emarginati ma più di tutto dice si è impegnato nella difesa del lavoro tanto da conquistare l'affetto e la riconoscenza della città. Come sospinto da una crisi mistica Di Girolamo vola alto nell'esaltazione dell'arcivescovo: "L'angelo del Signore gli apparve in una spada di fuoco in mezzo ad un roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava" (Esodo 3.2). Neanche una parola da parte del pio sindaco per ricordare le discutibili amicizie di Don Vincenzo con la cricca del costruttore Anemone (recluso per un periodo a Terni), quello che ad ogni santo Natale inviava ricchi cesti e lussuosi regali al vescovo nonchè padre spirituale della Comunità Sant'Egidio. Neanche un accenno alle speculazioni immobiliari che hanno prodotto un buco di più di 20milioni di e nelle casse della Curia. Dal pasticciaccio brutto di piazza Duomo, tra accuse di truffe e stipendi non pagati al personale, se ne sta occupando la magistratura dell'inviato del Vaticano, nonchè vescovo pro-tempore, monsignore Vecchi. Tutti aspettiamo fiduciosi. Ma a meno che il pio sindaco Di Girolamo, guida temporale, non voglia succeder a Paglia anche alla guida spirituale dei suoi concittadini, una parolina la poteva anche spendere. La nostra richiesta non è rivolta al politico del Partito Democratico, ormai pappa e ciccia con Berlusconi, ma al neo bigotto che si esalta in crisi mistiche. Gli segnaliamo solo questa frase di Matteo (21,12-17) Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: la scrittura dice che la mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri.

Ho ritenuto opportuno pubblicare un articolo che pochi avranno letto e che vale la pena di divulgare. Nessun commento o giudizio ma l'unica speranza è di vedere finalmente un pò di luce e di speranza per una città che sta diventando un autentico "cimitero"! Espressione forte ma siamo stanchi che le uniche dolenti note che portano Terni alla ribalta nazionale siano gli scandali politici e religiosi e le chiusure delle attività commerciali e industriali. Confidiamo nella magistratura, nella grande professionalità della Massini e di chiunque abbia voglia di scardinare gli innumerevoli scenari "loschi" che screditano una città che ha fatto del lavoro il suo unico Credo.

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