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mercoledì 4 dicembre 2013


Ministero, istituzioni e sindacati sono in pressing su Tk per capire quale sarà il disegno industriale sull'Ast dopo la riacquisizione delle acciaierie ternane da parte tedesca. Il timore o la realtà dell'operazione meramente finanziaria è evidente dopo la cancellazione del titolo di prestito dei finlandesi nei confronti dei tedeschi del valore di 1,3 miliardi di €, con la quale Outokumpu esce da una situazione più che difficile. Le dichiarazioni del ceo di TK Heinrich Hiesinger: "l'operazione non rappresenta un dietrofront rispetto alla strategia di revisione del proprio business nell'acciaio portata avanti dai tedeschi", lascia interdetti. Il rischio che l'Ast aspetti il miglior offerente è palese e la visita del ministro dello Sviluppo economico non ha portato nuove notizie, "l'importante è che a Terni si continui a produrre acciaio". E' stato ribadito che fino all'ufficializzazione di venerdi' il ministero era all'oscuro dell'operazione e ora? Niente si sapeva prima e ora più che mai, ma non è detto che la Tk possa fare operazioni condivise dall'azienda e dai sindacati che diventino una opportunità. Garanzie per i livelli occupazionali e per i volumi produttivi salvaguardando il sito e assicurando il futuro. Incertezze che creano solamente preoccupazione, la tutela da parte del Governo non è assicurata. I fatti lo dimostrano.

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