Dalle ore 07 alle 23 seggi aperti
Le elezioni amministrative ed europee del 25 maggio arrivano nel momento più basso della crisi sociale ed economica italiana. Una situazione preoccupante che ha inscenato una campagna elettorale inusuale, sbiadita ma aspra allo stesso tempo. Una nuova agenda per Terni riproposta in varie salse tra la frammentazione e il consociativismo senza un utilizzo selettivo delle risorse umane più eccellenti. Programmi elettorali e coraggio politico vanno a contrapporsi ad un bilancio economico sempre più magro a cui tutti dovranno attenersi e confrontarsi. Programmi fotocopia, equilibri "farlocchi", fallimenti da sovvertire in una continuità che è difficile da smobilitare per una città che si appresta a non avere più nemmeno la sua Provincia. Terni dovrà muoversi in una nuova pianificazione con un capoluogo regionale e parlare di università, di sviluppo senza ragionamenti di merito, potrebbe condurre ad una esaltazione- alienazione dalla realtà. Gli accordi strategici con le città del Lazio, l'istituzione di tavoli permanenti senza mediazioni politiche regionali, amplifica il rischio di un inevitabile scontro con le solite problematiche decennali, accantonando i problemi irrisolti e interrompendo qualsiasi scenario di sviluppo. Nella tesi di subalternità a Perugia e con "l'accensione" dell' area di crisi complessa senza un vero motivo opprimerebbe una città già in significativa difficoltà. Confronti aperti con Perugia per ricollegarsi a una stagione che garantisca nuovi consensi in una logica di prospettive diventerà una necessità. Non più sguardi rivolti al passato ma concentrarsi sul presente per un futuro di speranza senza proposte giacobine, aggredendo i problemi e annullando la complessità e le radici degli errori politici gratuiti. Lotta agli sprechi, alle inefficienze e al turismo con un ruolo per Terni rispetto ai centri di potere esterni e agli stessi ambiti territoriali come la Regione, le multinazionali e le aree limitrofe. Si a competenze specifiche per le province e alla distribuzione dei fondi strutturali nella logica di spartizione d'equità. Soggetti politici di qualsiasi schieramento capaci di intercettare lo spazio aperto della crisi della città e raccogliere una nuova sfida per un agenda di sviluppo. Continuità e svolta prima di tutto per il bene della città.
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Scuola E. De Amicis |
Le elezioni amministrative ed europee del 25 maggio arrivano nel momento più basso della crisi sociale ed economica italiana. Una situazione preoccupante che ha inscenato una campagna elettorale inusuale, sbiadita ma aspra allo stesso tempo. Una nuova agenda per Terni riproposta in varie salse tra la frammentazione e il consociativismo senza un utilizzo selettivo delle risorse umane più eccellenti. Programmi elettorali e coraggio politico vanno a contrapporsi ad un bilancio economico sempre più magro a cui tutti dovranno attenersi e confrontarsi. Programmi fotocopia, equilibri "farlocchi", fallimenti da sovvertire in una continuità che è difficile da smobilitare per una città che si appresta a non avere più nemmeno la sua Provincia. Terni dovrà muoversi in una nuova pianificazione con un capoluogo regionale e parlare di università, di sviluppo senza ragionamenti di merito, potrebbe condurre ad una esaltazione- alienazione dalla realtà. Gli accordi strategici con le città del Lazio, l'istituzione di tavoli permanenti senza mediazioni politiche regionali, amplifica il rischio di un inevitabile scontro con le solite problematiche decennali, accantonando i problemi irrisolti e interrompendo qualsiasi scenario di sviluppo. Nella tesi di subalternità a Perugia e con "l'accensione" dell' area di crisi complessa senza un vero motivo opprimerebbe una città già in significativa difficoltà. Confronti aperti con Perugia per ricollegarsi a una stagione che garantisca nuovi consensi in una logica di prospettive diventerà una necessità. Non più sguardi rivolti al passato ma concentrarsi sul presente per un futuro di speranza senza proposte giacobine, aggredendo i problemi e annullando la complessità e le radici degli errori politici gratuiti. Lotta agli sprechi, alle inefficienze e al turismo con un ruolo per Terni rispetto ai centri di potere esterni e agli stessi ambiti territoriali come la Regione, le multinazionali e le aree limitrofe. Si a competenze specifiche per le province e alla distribuzione dei fondi strutturali nella logica di spartizione d'equità. Soggetti politici di qualsiasi schieramento capaci di intercettare lo spazio aperto della crisi della città e raccogliere una nuova sfida per un agenda di sviluppo. Continuità e svolta prima di tutto per il bene della città.
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