di Massimo Bramati
Terni è, da sempre, sinonimo di "acciaierie".
Le ciminiere, il rumore dei forni elettrici, degli impianti di aspirazione,abbattimento e trattamento, delle grandi presse (quella, posta davanti alla Stazione Ferroviaria, fu la più grande del mondo in tempi passati) e più recentemente le svettanti "torri di tempra di soluzione dei carburi" (bright annealing towers), la caratterizzano in modo inequivocabile.
Chi ha qualche cognizione di siderurgia , sa bene che valore hanno i nastri di acciaio al Silicio, a grano orientato (a bassa "isteresi magnetica", per le più qualificate applicazioni elettriche) , il titanio e le sue leghe e i grossi forgiati, di dimensioni tali da richiedere la fusione contemporanea di due forni elettrici, per realizzare giganteschi rotori e casse turbina dedicate alla produzione di energia.
I primi due prodotti citati sono stati "delocalizzati" negli anni scorsi, quasi a presagire una graduale contrazione dei volumi e della gamma produttiva ai quali stiamo oggi assistendo , con le conseguenti gravi iniziative promosse dalla proprietà.
Io non sono ternano, ma ho vissuto a Terni , frequentando la "Scuola Speciale di Tecnologia per la Metallurgia e la Siderurgia", ho sposato una ternana e sono orgoglioso di essere un membro della grande sua famiglia, molti dei quali hanno operato e stanno operando , in vari e disparati ruoli, in Acciaieria.
Dopo ulteriori momenti di formazione e qualificazione in Italia e all'estero, è iniziata , protraendosi per più di 41 anni , la mia vita da "siderurgico" in Acciaierie del Nord Italia, a Sesto San Giovanni (Mi) , a Lecco, a Trieste e nell'area bresciana e veronese, in ruoli via via crescenti , fino all'ultimo di Direttore, Procuratore e Datore di Lavoro, appena lasciato.
Vivo pertanto questa difficile situazione con cognizione di causa e come "ternano acquisito".
Sono transitato più volte, in questi giorni, davanti all'Acciaieria, soffermandomi e scambiando qualche parola con le persone che occupavano la strada e presidiavano l'area antistante la portineria.
In quell'occasione ho visto l'emblematica scritta che commemora la storia dell'Acciaieria: 1884 - 2014 / 130 anni di acciaio !
Il mio pensiero è andato allora ad alcuni schizzi realizzati nelle Acciaierie di Terni dal grande pittore Renato Guttuso nel 1949, anno in cui io nacqui: sono 13 immagini,i cui originali sono nella villa-museo di Bagheria, che rappresentano operai al lavoro ed alcuni interni e particolari della fabbrica .
Sono il dono gradito della moglie e delle figlie di un caro collega , purtoppo spentosi 10 anni fa, con il quale ho condiviso sentimenti che, ne sono certo, albergano nel cuore degli operai di Terni: impegno, sacrificio, spirito di abnegazione , orgoglio di appartenenza!
Formulo gli auguri più sinceri per una ragionevole ricomposizione della grave vertenza in atto e il permanere della realtà industriale presente, fondamentale per Terni, l'Umbria e l'Italia intera !
A tutti un caloroso abbraccio
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