Erogazione del sussidio (due € e mezzo al giorno) che gli spetta in virtù del progetto "accoglienza Nord Africa" e diniego di trasferirsi in nuovi appartamenti a Ferentillo sono i motivi della contesa. Ingiustificabile il loro atteggiamento.
I soggetti, ospitati in un appartamento del centro, sono sette per dodici posti letto: gli altri cinque occupanti sono ospitati arbitrariamente. Si sono barricati. L'Arci attacca: «Quei posti servono ad altri bisognosi. Abbiamo interessato le autorità»
Nell' appartamento, è stata cambiata la serratura sostituendola con lucchetti, così da non permettere l'ingresso ai responsabili della struttura. L'Arci già due mesi fa tramite il presidente Camuffo aveva avvertito gli ospiti che i posti disponibili servivano ad altri rifugiati politici sbarcati in Italia.
Ovviamente a tale richiesta nulla è cambiato, anzi si è determinata una protesta assurda e inconcepibile che fa male a chi ogni giorno crede nelle attività di accoglienza e solidarietà. Opportuna la presa di posizione dell'Arci e ora se ne occupino ovviamente le forze dell'ordine e le istituzioni. L 'assistenza è una base di partenza per una futura autonomia e pretendere che tutto sia dovuto è fuori da ogni logica. La nostra politica nazionale sull'immigrazione è "imbarazzante", i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Si all'accoglienza ma bisogna essere in grado di far rispettare diritti e doveri, una pari dignità per tutti.
Intanto nei giorni scorsi nel parcheggio dell'ospedale di Terni, un magrebino ubriaco e posteggiatore abusivo ha aggredito un poliziotto. La zona dopo il restyling si trova nuovamente a convivere con gente "del malaffare" che impensierisce quotidianamente i cittadini che si recano al nosocomio a trovare i propri cari.
Inammissibile e inaccettabile.
Inammissibile e inaccettabile.
Ma in città vogliamo chiudere gli occhi su quello che quotidianamente ci troviamo a vedere?
Modificare e integrare il regolamento della polizia urbana con l'obiettivo di arrivare ad una stretta per quanto riguarda l'accattonaggio e l'abusivismo. Un regolamento con un articolo "appropriato" come in altre città. C'è bisogno di aggiornarci, i tempi e i principi fissati nel passato sono cambiati. Per curiosità andatevi a leggere il regolamento di polizia urbana di Terni. L 'accattonaggio è diventata una vera professione diretta da organizzazioni criminali che lucrano e sfruttano soggetti deboli. Gente che viene con il treno da Roma proprio per chiedere elemosina, la sera ritorna nella Capitale e nessuno se ne interessa. Il Comune ha l'obbligo e il dovere di garantire ai cittadini sia residenti che non di poter circolare liberamente in città senza incontrare in aree pubbliche, aree private ad uso pubblico, strade, ingresso luoghi di culto, parcheggi, supermarket quelle persone che chiedono insistentemente dei soldi. Una disciplina ormai consolidata con regole ferree, dai semplici lavavetri a quelli con il cartello in mano al semaforo che sostano tranquillamente con il camper in soste non adibite sfruttando acqua ed energia comunale. Perchè non vengono sgombrati?"C'é chi delinque tutto il giorno". Il racket del carrello nei centri commerciali, una sorta di estorsione soprattutto agli anziani che per non portare il peso della spesa a casa si fanno anche accompagnare. Un rischio e un pericolo, che qualche malintenzionato poi organizzi un bel "raid" nella proprietà vedendo la persona sola e in difficoltà. Gli organi preposti mettano fine ad una piaga "deliberata", attività illecite considerate una consuetudine che terrorizzano i ternani. Occorre un articolo semplice, un'ordinanza che integri con nuove restrizioni il divieto assoluto di raccogliere elemosine in modo invadente, ovvero con comportamenti insistenti o molesti ed offensivi, ostruendo il libero passaggio in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonché sui mezzi di trasporto pubblico.
Inoltre sarebbe opportuno supervisionare i cassonetti della caritas, magari svuotandoli una volta al giorno, così da evitare che si rovisti e si prelevino impropriamente indumenti indumenti dai contenitori di raccolta delle associazioni, che come spesso si vede in televisione poi vengono venduti ad una ditta di riciclaggio per poi finire nei mercatini dell'usato.
Divieti, controlli e soprattutto sanzioni altrimenti nessun inasprimento porterà i frutti sperati.
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