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venerdì 1 agosto 2014



Incontro stamattina al Mise tra il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e l'amministratore 
delegato della Acciai Speciali Terni,ThyssenKrupp, Lucia Morselli, per un esame della grave situazione che si è determinata nelle ultime ore allo stabilimento ternano.
Il ministro, si legge nella nota, "condannando in modo netto ogni atto di violenza accaduto nello stabilimento di Terni", ha confermato all'amministratore delegato la convocazione per il giorno 4
settembre 2014 del tavolo di confronto, già concordato anche con le organizzazioni sindacali, sul piano industriale illustrato dall'azienda nelle scorse settimane. L'ad Morselli, prosegue la nota, ha accolto la richiesta del ministro di sospendere nel frattempo gli atti unilaterali riguardanti la contrattazione aziendale e l'annunciata procedura di mobilità.Il Ministro nel prendere atto di questo impegno auspica che si ricostituisca un clima di generale confronto proficuo tra tutte le parti coinvolte ed invita le organizzazioni sindacali e le istituzioni territoriali a contribuire fattivamente affinchè ciò avvenga.


LA MANIFESTAZIONE RIBADISCE NO A PIANO, ORA TAVOLO A P. CHIGI                       DECISIONI IRRICEVIBILI, SI GARANTISCANO PRODUZIONE E LIVELLI OCCUPAZIONALI

Oltre mille persone si sono riunite per manifestare la loro esasperazione e dire 'no' a un piano
industriale, quello di ThyssenKrupp per Ast, che non guarda al futuro, all'occupazione e alla produzione". Lo dichiarano in una nota congiunta Maria Antonietta Vicaro e Daniele Francescangeli,
rispettivamente segretario generale e segretario nazionale con delega alla siderurgia dell'Ugl Metalmeccanici, al termine della manifestazione dei dipendenti dell'Ast di Terni.

A questo punto aggiungono si chiede la riapertura di un tavolo a Palazzo Chigi, perché il governo deve farsi garante della trattativa su un piano che così com'è, è inaccettabile e rischia di compromettere progressivamente l'attività di un sito storico e strategico per il sistema Paese. Il muro alzato dall'azienda non aiuta a trovare soluzioni ma esaspera gli animi". I sindacalisti chiedono inoltre "certezze e non solo parole" sugli impegni presi dal ministero del Lavoro sulla convocazione di un tavolo sulla vertenza.

Lo sciopero di 3 ore dei dipendenti e la manifestazione di oggi sono stati indetti per ottenere dall'azienda un passo indietro su decisioni che riteniamo irricevibili, e per chiedere all'esecutivo di passare dalle parole ai fatti. L' Ast di Terni concludono deve tornare a guardare al futuro con speranza e con
 progetto serio e solido che torni a garantire la produzione e i livelli occupazionali.


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