E’ l’avviso che al cimitero di Terni viene posto sopra le tombe abbandonate, quelle che da tempo non ricevono né visite, né manutenzioni.Vengono sfrattate per far posto a nuove costruzioni che accoglieranno altre salme. Però non si può distruggere una testimonianza storica, non si può sfrattare un artista e un benefattore della città.
“La mia memoria, signore, è come un deposito di rifiuti”, dice Funes, “el memorioso", l’uomo che non dimenticava nulla, il protagonista del racconto di Borges. Qui purtroppo notiamo che non c’è rimasta memoria, ma solo rifiuti, come in altri tombe di personaggi illustri che hanno dato vanto e ricchezza alla nostra città e che invece si presentano in uno stato di totale abbandono. Stanno a pochi passi da quella di Falchi e sono quella di Giulio Briccialdi, e di Cassian Bon.
Sono emblematiche, simboli di due realtà che rischiano di sparire dalla nostra città, il Conservatorio Musicale e le Acciaierie di Viale Brin, eppure basterebbe poco. Un restauro, una piccola manutenzione, un gesto di ringraziamento.
Non facciamo sparire la memoria. Non riempiamola di rifiuti.
Non facciamo sparire la memoria. Non riempiamola di rifiuti.
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