Ad un anno dal Consiglio comunale straordinario sull’ambiente, dagli impegni assunti dal Partito Democratico in Comune e in Regione, dagli impegni presi nell’accordo AST, i risultati parlano da soli: siamo di fronte ad una situazione ormai in caduta libera, verso cui nessuno dei soggetti istituzionali preposti sta ponendo alcun rimedio.
Il M5S con Thomas De Luca snocciola in maniera approfondita i dati dell'inquinamento da metalli pesanti.
-107 ng/m3 di nichel nell’aria di Prisciano, circa cinque volte il limite previsto dalla legge (20 ng/m3)
-310,8 ng/m3 di cromo, circa una volta e mezzo quanto definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come range massimo delle aree industriali (5-200ng/m3).
Questi sono i valori rilevati dalla centralina di Prisciano nel mese di dicembre 2015.
I cittadini delle aree a massima ricaduta delle polveri del polo siderurgico, nell’arco del 2015 hanno respirato valori di cromo sessanta volte superiori a quelli dei cittadini di Perugia.
Non solo, sempre nella media 2015, nel medesimo raffronto Terni-Perugia, il cromo depositato al suolo è stato trecento venti superiore.
Il confronto tra il 2014 e il 2015 parla chiaro: +40% di nichel e cromo nelle deposizioni.
Secondo il piano regolatore risultano inoltre essere preponderanti fra le aree quelle ad uso agricolo.
Sono passati ormai 8 mesi, conclude il M5S, dalla data che Arpa Umbria aveva fissato per l’entrata in funzione del monitoraggio del cromo esavalente in aria.
Dopo ripetuti incontri e sollecitazioni, un atto approvato dal Consiglio comunale ancora tutto tace.
Il M5S si chiede inoltre se i dati del superamento della soglia di legge nella media annuale, 36,7 ng/m3 di nichel a Prisciano, siano stati comunicati alle autorità preposte.
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