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venerdì 13 maggio 2016

  “Vi racconterò di una antichissima Stirpe di Uomini e Donne.  Una Stirpe Celtica che è   incredibilmente sopravvissuta a tutti i tipi di eventi in oltre 3200 anni di storia.”

Inizia così il libro di Andrea Agnetti, giovane ricercatore ternano, che pubblica con Morphema, nella collana di Antropologia, il volume TERNI CELTICA e La Stirpe del Drago.

Questo invitante prologo, ci induce ad intraprendere questo viaggio a ritroso, perché ci affascina come l’inizio di una favola. Tra miti, riti, simboli, popoli e religioni, il lettore viene guidato in un lungo viaggio che ci conduce fino ai nostri giorni. I temi toccati dal libro sono tanti, anzi “le teorie antropologiche”, come scrive l’autore, sono tante.  Dalla Teoria Terni necropoli proto-celtica a quella  della Teoria del nome Terni, transitando dalla Teoria Naharki i celti del Nera, fino alla Teoria delle origini statt, sull’etimologia di Collestatte, assai prossimo a quello di Hallstatt in Austria.

Insomma un viaggio documentato e ricco di immagini, che rappresentano già di per sé un racconto. Oltre a presentarci questa millenaria storia di Terni, queste Teorie si condensano poi in un  grido d’allarme che l’autore definisce il buio identitario della città. E’ forse questo il merito maggiore del libro. Buio identitario è la fotografia perfetta di una città in bianco e nero, perché  non ha più colore, è spenta, è scolorita.

Le botteghe sono oscure, la città della fabbrica e la fabbrica della città non vivono più in simbiosi, sono entrambe perse in una deriva senza fine.“L’assicurazione di esistere non è data dal denaro-scriveva il filosofo e giurista Pietro Barcellona- ma dall’universo simbolico”. Il recupero di questo universo simbolico, ormai smarrito da questa città, è essenziale per diffondere fiducia e speranza.  

Andrea con il suo contributo prova a ad individuare le radici profonde di questa città.
Affinché  non rimangano macerie da smaltire, diventa necessario scoprire le rovine che il nostro territorio serba. Il libro può essere un buon compagno di viaggio da portare con sé, all’interno del nostro museo comunale al Caos, dove sono  esposti  e catalogati centinaia di reperti. 

TERNI CELTICA, pertanto, assume l’aspetto di una guida turistica-antropologica, capace di accompagnarci in quel magico e affascinate mondo, tanto lontano, ma tanto, tantissimo vicino, se pensiamo che sotto le nostre strade , dalla stazione a Piazza Tacito, da Via Battisti alla Passeggiata, esiste ancora un universo sotterraneo, che chiede solo di essere scoperto. Buon viaggio e soprattutto, buona lettura!


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