di Gruppo consigliare M5S Terni
Almeno che il Partito Democratico non voglia regalare a Terni l'ennesima umiliazione, quella di avere una Giunta ed una maggioranza guidata da un Sindaco agli arresti domiciliari, riteniamo fisiologico che l'esperienza politica del centro sinistra alla guida della nostra città sia conclusa.
La notizia è infatti sulle prime pagine di tutte le testate locali e nazionali: di fatto il caso Di Girolamo sta rubando la scena mediatica della riconferma di Renzi alla guida del Partito Democratico.
Questo a prescindere dal fatto che il nostro sistema giudiziario si basi sulla presunzione di innocenza fino all'ultimo grado di giudizio.
Speriamo che qualcuno non voglia farci assistere ai soliti teatrini volti ad allungare l'agonia di un partito che sta portando nel baratro un'intera comunità. Al di là del prosieguo delle azioni giudiziarie, infatti, il giudizio politico può essere ormai tratto e vede un'intera comunità tenuta in ostaggio e sfruttata fino al midollo, con servizi scadenti, costi altissimi, lavoro inesistente, cultura depressa, ambiente devastato.
Il fallimento è oggi evidente a tutti, ma in realtà sussiste da anni. Un pensiero va al piano di predissesto, di cui attendiamo l'esito: come può un Sindaco agli arresti domiciliari pretendere di gestire questa fase così delicata con le limitazioni alla propria libertà personale?
O forse vorranno far credere ai cittadini che è meglio una Giunta decimata anziché un commissario? In ogni caso è finita, è la Caporetto del PD ternano.
Solo un'irresponsabile ostinazione può portare questa maggioranza a proseguire a testa bassa, trasformando in un tragico esito collettivo il loro personale suicidio politico.
Tuttavia, proprio in questo momento buio per la nostra Città, desideriamo lanciare un messaggio di speranza: coraggio, una nuova alba si avvicina a grandi passi.
Possiamo rinascere, voltare definitivamente pagina per liberare le forze propulsive che da anni sono soffocate dal "sistema".
Invitiamo i cittadini a stringere i denti, manca poco e poi sarà la liberazione.
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