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martedì 2 maggio 2017

In merito alle misure adottate dalla Procura di Terni nell’ambito dell’indagine sugli appalti pubblici, la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha dichiarato quanto segue: 

“Ho appreso dei provvedimenti cautelari assunti dalla Procura della repubblica di Terni nei confronti del sindaco Leopoldo Di Giorlamo e dell’assessore Stefano Bucari. Esprimo, come sempre, rispetto per le indagini in corso e fiducia nell’operato della magistratura che, sono certa, saprà agire con la rapidità necessaria in un caso in cui le indagini intervengono su una amministrazione comunale in carica. Sono altresì convinta che il sindaco Di Girolamo e l’assessore Bucari sapranno dimostrare, nelle sedi appropriate, la loro estraneità ai fatti contestati”. 

Per Marco Cecconi-FdI-An, un provvedimento restrittivo della libertà personale non è una sentenza di condanna, tanto quanto non lo era un avviso di garanzia.


Certo prosegue il consigliere comunale che – codice alla mano – ad indagini ancora aperte, gli arresti domiciliari si giustificano solo se sussiste uno di questi tre rischi concreti: pericolo di fuga, pericolo di reiterazione del reato e/o pericolo di inquinamento delle prove. E gli arresti di Di Girolamo e Bucari non possono che essere fondati sull'una o l'altra (o magari più d'una) di queste ipotesi. Certo è che le motivazioni addotte dalla Procura nella sua lunga nota sono agghiaccianti: perché configurano una prassi fuori-legge ascrivibile a quello che si chiama “sistema” o regime”, come noi abbiamo sempre denunciato riferendoci innanzitutto a responsabilità etiche e politiche, prima ancora che penali. 
Oggi è un giorno di grande umiliazione per la città: che non si merita l'eventuale prolungata agonia che volesse infliggergli chi ancora si ostinasse, contro ogni evidenza, a restare attaccato alla poltrona.  E' il caso di dimettersi.

Prosegue Melasecche, consigliere comunale della lista -I Love Terni, nel corso di questi lunghissimi otto anni, il sindaco che in sede di primarie disse che non era adatto a fare il sindaco (ma poi accettò non certo per il bene dei ternani) ha ripetuto ad ogni crisi di giunta, ad ogni crisi fra gruppo consiliare ed assessori, ad ogni fatto grave che saliva all'onore delle cronache la frase fatidica: "Assumo su di me tutte le responsabilità". Non l'ha mai fatto

Ha continuato a governare con le logiche di sempre, quelle impostegli dai suoi grandi elettori, con cui è stato succhiato sangue dai bilanci pubblici in modo indecente, con cui sono stati fatti debiti fuori bilancio vergognosi, con cui sono stati nascosti circa 70.000.000 di debiti pur di tirare a campare, fatti poi  emergere da chi all'opposizione non ha mai fatto sconti a chi ha ridotto Terni in queste condizioni di profonda crisi economica e finanziaria, ma soprattutto di degrado ambientale, civile e morale. Ha continuato, in un distacco sempre più ampio dalla città ma anche dai suoi stessi elettori, a dichiarare che tutto andava bene, che non c'era degrado, che la città era viva. Sembrava che vivesse in un mondo tutto suo. 
Non voglio entrare oggi nel problema giudiziario, pur essendo tra coloro che non ha mai fatto sconti su tutti gli aspetti, anche indecenti, con cui sono stati negli ultimi diciotto anni favoriti gli amici e danneggiati coloro che non facevano parte del cerchio magico, ma esiste un problema morale e politico enorme. E tutti coloro che adesso, per paura di ridare la parola al popolo, si trincerano dietro calcoli di puro cinismo, spiegando in modo dotto che ben tre assessori su cinque possono tirare avanti, rispondo che questo costituisce un gioco scellerato sulle spalle della città. 

Chi rimane attaccato alle poltrone con l'attuale situazione, ormai degenerata oltre ogni limite fa un calcolo di puro interesse personale che pagherà caro. Perchè i ternani sono brave persone ma sicuramente non sono dei fessi. 

Terni non può permettersi una amministrazione decapitata a causa di una inchiesta che, tra l'altro, riguarda le responsabilità dell'attuale gestione. 

Raffaele Nevi – Presidente Gruppo Forza Italia Regione Umbria, Francesco Maria Ferranti – Presidente Gruppo Forza Italia Comune Terni, Sergio Bruschini – Coordinatore Provinciale Forza Italia  Terni, Stefano Fatale – Coordinatore Comunale Forza Italia Terni e Daniele Marcelli – Coordinatore Provinciale Forza Italia Giovani si esprimono in questo modo sulla situazione di Terni. 

Proseguono, la particolare e delicata situazione della Città di Terni, soprattutto nel bel mezzo di una procedura di predissesto ancora non conclusa, ha bisogno di un Governo nel pieno delle sue funzioni e con un Sindaco e una Giunta autorevoli e forti. 

Siamo da sempre convinti assertori di un sano garantismo e di certo non cambieremo idea ora, ma pensiamo che sia assolutamente necessario che il Sindaco, anche per difendersi al meglio dalle pesantissime accuse che gli vengono rivolte, rassegni immediatamente le dimissioni, favorendo così una netta separazione tra le sue vicende personali e l'amministrazione cittadina. 
Certamente non fa piacere che la propria Città assurga alle cronache nazionali per fatti così gravi che, ove fossero dimostrati, sarebbero la conferma dell'esistenza di un sistema di gestione del potere, di cui da sempre sospettiamo, e che ha prodotto cittadini di seria A (quelli vicini al potere) e cittadini di serie B (tutti gli altri) provocando la fuga di tante persone perbene fuori dal nostro territorio.

L'accertamento di eventuali reati sarà compito della magistratura ma di sicuro a Terni tutti conoscono un sistema da tempo corroso da troppe situazioni poco chiare. 
Speriamo che la magistratura chiarisca al più presto ogni ombra.





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