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domenica 16 settembre 2018


Durante l'audizione in Terza Commissione l'assessore al bilancio Fabrizio Dominici, oltre a confermare lo stop alla procedura di vendita delle farmacie comunali, ha svelato anche la consistenza del Fondo Falchi, che ammonterebbe a circa" 1,3 milioni di euro". 

Venerdi pomeriggio è passata ai voti la sospensione alla proposta di delibera del M5s per bloccare la vendita delle quote di FarmaciaTerni, con un Orsini (Pd) in grande spolvero e un De Luca (M5S) pimpante, per la maggioranza a parte la Dominici (FI) pertinente, gli altri sono apparsi nervosi e poco lucidi. Il consigliere Ceccotti (Lega) ha dovuto trattenere a fatica Meggiora (Lega) imbufalito per l'intervento di Orsini.  L'assessore nel suo intervento parte forte e con una lezione di economia spiazza l'intera commissione. Prima colpisce l'amministratore unico Sciamanna, "una partecipata si affida ad un dottore non ad un ragioniere" e poi ne ha anche per il direttore Nicola Nulli Pero, "se un manager lo devo pagare 100 mila euro dovrò avere almeno la facoltà di sceglierlo". I tempi debitori non ci consentono di superare il 28 settembre, altrimenti scatterebbe la Legge Madia, il termine è ordinatorio e non perentorio, è una corsa contro il tempo.
L'azienda -precisa- Dominici è dei cittadini, io sono un assessore e non un P.M., voi siete pubblici ufficiali,  i tempi per la vendita non ci sono. La gestione superficiale e la seria condizione contabile è nota a tutti, i revisori dei conti- aggiunge- parlano di seria continuità aziendale, nn c'è la liquidità nemmeno per comprare i farmaci. Ciò si evince dai libri contabili e dal Collegio sindacale. Dalla delibera di Giunta si evincerà non al clientelismo ternano ma affidamento ad un manager. 
I canoni economici devono essere di efficacia ed efficienza, le aziende di Terni potrebbero essere paragonabili a quelle di Perugia ma l'utile di esercizio di Terni e' minore, i farmaci costano allo stesso modo. E' assurdo e inconcepibile. 
"L'assessore ha fatto ben 44 osservazioni al bilancio di Farmacia Terni, quando il bene comune viene usato impropriamente ho l'obbligo di avviare delle azioni di controllo".

Nessuna polemica si affretta a ribadire, nella deliberà che lunedi' voterà la Giunta si bloccherà l'iter di dismissione avviato lo scorso dalla precedente amministrazione.
"Prima bisogna riorganizzare la partecipata, anche in tema di esuberi, poi ribadisco la gestione deve essere manageriale, io sono un tecnico e devo scegliere dando un risultato. 
Oggi nn ci sono le condizioni per vendere, revochiamo la delibera, dovrebbe farlo chi l'ha fatta".

"Se non verrà riconosciuto l'interesse generale delle farmacie comunali da parte del Comune la partecipata andrà in liquidazione", aveva messo in guardia il M5S nei giorni scorsi. 

Orsini ringrazia subito l'assessore Dominici per la lezione di economia e richiede un'audizione con il Collegio sindacale. Orsini invita l'assessore a rivolgersi alle autorità competenti. "Siamo stanchi degli show- prosegue- ed è ingeneroso verso la città quando si parla di clientelismo diffuso senza fare nessun nome.
Anche Gentiletti sulla stessa falsa riga prima applaude sul problema clientelare affermando che con Ternivalley e durante la campagna elettorale se ne è sempre occupato, e poi da avvocato ribadisce che quando si accusa bisogna avere delle prove concrete altrimenti è solo demagogia sul sistema clientelare. "Si delegittimano le farmacie è meglio rivolgersi alla Procura".
Ceccotti conferma le parole di Dominici mentre Lucia Dominici chiede al M5S la posizione sulla volontà o meno di vendere le farmacie.
De Luca conferma la perentorietà e chiede di intervenire immediatamente, l'interesse generale è sul piano delle razionalizzazioni. Sospensione della delibera fino al 21 ascoltando il Collegio.

Nella replica l'assessore sciorina una lezione di diritto, "io ho fatto tutto quello che potevo e soprattutto dovevo, eventuali azione prese dal sottoscritto non debbono essere discusse qui ma nelle aule giudiziarie. L'analisi delle farmacie l'ha avviata il Prefetto Cufalo, io non sono il depositario della verità e nemmeno il tenutario della scienza italiana ma chi ha cagionato un danno deve ripararlo con l'azione di responsabilità". Il titolo è la minima condizione di accesso".

"Io nn sono uno stupido e posso anche cambiare idea, la legge Madia ha dato un anno di tempo e da economista aggiungo che bisognava renderla concorrenziale sul mercato". 

Le farmacie si valutano in base al fatturato e il mio obiettivo sarebbe di riuscire a farne aprire altre due. "Non sono l'amministratore, la diligenza non deve essere del buon padre di famiglia ma del professionista". 
Le analisi non si fanno con la stampa ma con i programmi economici. Revoca della delibera poi si verificherà la futura vendita. Ad agosto sono stati assunti "per interesse politico o per il decreto dignità", cinque persone, "i nomi sono ridondanti".








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