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giovedì 4 ottobre 2018

Se le motivazioni fornite dal consigliere Brizi - dichiara Lucia Dominici, capogruppo di FI - potevano sembrare assai pretestuose, essendo stato per anni uno dei principali referenti di Forza Italia qui a Terni, quelle adoperate dalla neo consigliera Valeria D’Acunzo, per giustificare il proprio passaggio al gruppo misto, lasciano se non altro basiti, davvero senza parole. 

Il capogruppo di Fi, Lucia Dominici, senza girarci intorno commenta in questo modo l'uscita di scena "dell'incompiuta", Valeria D'Acunzo. 

La Dominici -prosegue- "questioni personali, se così vogliamo chiamarle, che prevalgono sulle argomentazioni di natura politica e che avrebbero dovuto legittimare eventuali e, moralmente molto più corrette, dimissioni da consigliere comunale. Infatti, se da un lato è pieno diritto di un consigliere aderire al gruppo misto, dall'altro è obbligo di ogni eletto render conto del suo operato alla propria base elettorale. Il rammarico è che nel nostro caso tutto questo non è avvenuto in quanto gli elettori ternani di Forza Italia hanno visto la propria fiducia calpestata dalla D’Acunzo la quale, senza essersi ancora mai seduta in Consiglio Comunale, ha deciso di abbandonare un progetto politico supportato fino a pochi giorni prima. Chiunque abbia a cuore la nostra città, non può che condannare un simile comportamento, dove probabili interessi personali, amicizie e tentativi di rivincita hanno la meglio sulla politica vera e disinteressata. Rivendichiamo tutti i voti ottenuti da Forza Italia ed il suo ruolo di secondo partito della maggioranza, grazie al grande lavoro operato dai candidati di lista e da tutti colori che ogni giorno sostengono gratuitamente, con passione e ampio dispendio di energie, la causa di FI".

Anche la coordinatrice Umbra, Catia Polidori, si-dichiara stupita da questa decisione a ciel sereno, incomprensibile. Stefano Fatale, assessore e coordinatore comunale del partito è lapidario: "si tratta di scelte personali e di convenienza, FI rivendica i suoi voti che permettono di governare la città, oltre le preferenze, in alcuni casi modeste ottenute dai singoli candidati". Il Presidente del Consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti, tira dritto e dichiara che FI deve pensare a lavorare per il bene della città, il peso politico è stato dimostrato con il voto degli elettori il 10 giugno. 

Dalle tre segreterie – comunale, provinciale e regionale – del partito, arriva una nota che fissa il pensiero dei vertici locali azzurri: "La fuoriuscita del consigliere Brizi e della consigliera D’Acunzo dal gruppo – si legge – ci offre l’opportunità di una riflessione importante. Chi è entrato nell’aula consiliare con i voti dati alla lista di Forza Italia e cambia immotivatamente gruppo, ‘tradisce’ innanzitutto gli elettori del simbolo di cui si è stati eletti. Sebbene non vi sia vincolo di mandato, c’è un vincolo ben più importante: quello con il proprio ‘onore’ e la propria ‘coscienza’ che si è impegnata candidandosi in una lista a rispettare il patto con gli elettori. Ma certi presupposti e valori non esistono in chi, ovviamente a questo punto, ha voluto utilizzare Forza italia solo come mezzo per arrivare a ricoprire uno scranno che difficilmente sarebbe stato alla loro portata. Ad ogni modo, nonostante tutto, l’attività del gruppo e dei nostri assessori procederà in modo ancora più vitale ed efficace in quanto siamo interessati a non gettare al vento la grande opportunità e responsabilità affidataci dai cittadini ternani. 

Detto ciò – conclude il partito – non intendiamo perdere altro tempo con chi, in modo del tutto immotivato e pretestuoso, ha attuato siffatti comportamenti ad appena consiliatura iniziata, definibili solo con una parola non certo elegante. Siamo altresì completamente disinteressati da giochini di potere o rincorse a incarichi di chi personalizza il ruolo di pubblico amministratore".

La nuova amministrazione con una maggioranza larghissima si trova a convivere con i chiari segnali della convenienza di un voto palesemente in contrasto con la storia cittadina. 

Accordi e post scenette da campagna elettorale emergono puntualmente con gli strascichi, dopo l'estate.
Il rituale della politica ternana e dei "pasticci" bipartisan della "Premiata ditta", legata da un cordone ombelicale, escono fuori sempre al momento giusto e non per caso

Sicuramente non finirà qui, è capitato a FI e forse succederà anche ad altri, è il classico "mercato delle vacche", purtroppo questa volta è andato in scena prematuramente ed inconsapevolmente come segnale di un disegno ordito in piena regola. 

Il sindaco è avvertito e sicuramente ne era consapevole, alcuni interpreti per poca coerenza si sono subito bruciati da soli mentre per altri approdare in nuovi lidi potrebbe suggellare quel valore aggiunto e dare una spinta di qualità e continuità ad un Governo cittadino che merita solamente incoraggiamento e fiducia.








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