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martedì 27 dicembre 2022

La risposta di ieri sera del Presidente Stefano Bandecchi ad un messaggio privato e da lui ripubblicato sul suo account instagram, ha lasciato tutti interdetti. Oggi il giudice sportivo ha sanzionato la società per il famoso lancio di una bottiglietta dalla curva ospite in occasione di Frosinone- Ternana per la somma di duemila euro. Oltre al danno anche la beffa, comportamenti del genere vanno sicuramente censurati e andare sotto la curva di mille tifosi recatesi in un giorno di festa in ciociaria era evitabile. Non è la prima volta che succedono cose del genere e con un minimo di buonsenso si poteva scongiurare. Ternana bissa malamente il secondo tempo con il Como e chiude l'anno vergognosamente dopo essere stata capolista e aver esonerato il mister dei record, Cristiano Lucarelli. Se per mister Aurelio Andreazzoli c'è tanto da lavorare, nella società ci sarebbe da contare fino a dieci prima di prendere determinate decisioni. Ormai sono lontani gli "annus horribilis" della premiata ditta Pochesci-Evangelisti-Ranucci ma qualche riflessione sulla gestione osannata Leone-Tagliavento va comunque fatta. Il Presidente Bandecchi, candidato sindaco di Terni è stato il primo estimatore di Cristiano Lucarelli, l'ha cercato, l'ha voluto e con lui ha creato il miracolo Ternana in serie C, un decimo posto onorevole in serie B, i play off sono stati letteralmente rubati da un rigore in off time con il Frosinone, fino ad arrivare alla disfatta di Pisa con una squadra che prima era tra le cinque top in serie B. Ora dopo l'ascesa di Andreazzoli, che ahimè ha incassato le prime tre sconfitte in serie B proprio a Terni, la Ternana in queste ultime nove partite ha fatto un solo gol su azione e una vittoria di peso risicata e su rigore con il Cagliari, le responsabilità sicuramente non sono addebitabili solo a Lucarelli. Per Andreazzoli la pausa è sicuramente fondamentale ma nella società i chiarimenti sono forse ancora più che necessari. Se il mister dall'alto della sua professionalità non si è dimesso, tutti ieri se lo aspettavano, avrà chiesto garanzie e certezze per il proseguo, nessuno può credere che a settanta anni voglia chiudere la carriera con una magra figura in quel di Terni. La squadra non risponde nonostante l'intervista del mea culpa di Palumbo, che volutamente non voglio approfondire, troppe analogie con il passato di Presidenti osteggiati sulle realizzazioni per Terni poi catapultatesi sul destino della squadra di calcio e poi troppi segnali d'insofferenza dopo che le cose filavano dritte. La Ternana è riuscita a dilapidare nel momento di maggior spolvero un giocattolo che camminava da solo, peccato, non è finita ma bastava lasciare lavorare in pace chi ha dato tanto. Le scelte di pancia si pagano e anche il ternano si inviperisce a scelte sconsiderate senza prima valutare quello che potrebbe succedere.

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