«A settembre Il Comune di Terni delibera in fretta e furia l’accorpamento di due istituti della città a partire dal prossimo anno scolastico. Successivamente rivede la propria decisione affrettata, evidentemente non condivisa da operatori e famiglie delle scuole coinvolte e revoca la delibera. Decisione condivisibile nel merito, sintomo ulteriore di un metodo nell’amministrazione della città quanto meno approssimativo, già più volte evidente in altre decisioni prese e poi revocate. Ma non finisce qui. Per disguidi vari la delibera impiega una settimana per essere pubblicata e inviata alla Provincia. Intanto la presidente della provincia procede di gran fretta a far approvare il piano dal Consiglio provinciale. Così può garantire il risultato della soppressione di due scuole nella provincia secondo gli accordi con la Regione. La battaglia è rinviata al 6 novembre in conferenza provinciale. La scuola non ha bisogno di un governo che come quello attuale, di destra, che scegli di fare cassa sottraendo risorse finanziarie e professionali alla scuola. Le scuole della provincia di Terni non hanno bisogno di una presidente che sceglie di accodarsi alle richieste della regione, indebolendole nel numero rispetto alla Provincia di Perugia, con perdita di risorse finanziarie e di posti di lavoro in tutti i settori amministrativo gestionali. Le scuole di Terni non hanno bisogno di un’amministrazione che affronta il tema del dimensionamento in modo dilettantesco e approssimativo. Parliamo di cose serie. Istruzione e formazione sono cose serie. Le scuole e la loro organizzazione meritano un progetto condiviso con la cittadinanza, con gli operatori della scuola, costruiscono il futuro della città. Il Pd di Terni chiede con fermezza di sospendere tutte le decisioni in merito al dimensionamento scolastico».
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