LA TUA POLEMICA NEL BLOG?

Prenota il tuo spazio qui. INFO

mercoledì 8 agosto 2012


L'INTERESSE DEL CITTADINO

La "saga" del riordino delle province sta facendo precipitare, l'evidente crisi della sinistra umbra e degenerare lo stato vegetativo della destra riformatrice dimenticata.
Tra tesi inapplicabili e test referendari improponibili il "povero" Di Girolamo presidente del Cal subisce tutti i pareri negativi dei sindaci dei Comuni proposti all'annessione!!!
Il provvedimento di legge sulla revisione della spesa sulle province, approvato definitivamente prevede accorpamenti indicando limiti minimi territoriali e il numero di abitanti sotto i quali la provincia non potrà più esistere. Dopo la "morte" di Terni è essenziale sgombrare subito il campo da "idiozie" evocate!!! La legge, ed anche la Costituzione, vieta la cancellazione delle province e dunque sarebbe assurdo pensare di sostituire le province con “ambiti territoriali”. Ad una soluzione perseguibile, gli sforzi potrebbero essere vani? La legge approvata non consente di immaginare province interregionali.  La favola dell'annessione di Rieti, anch'esso destinato alla scomparsa, sarebbe stato possibile solamente con la deroga al decreto negli articoli 132/133 e l'iniziativa referendaria che dovrebbe investire tutti i comuni; successivamente dovrebbe essere supportata da una legge nazionale tale da ridefinire i confini laziali ed umbri.  E' impossibile che in settanta giorni più venti con la lentezza procedurale delle leggi sia possibile un artifizio del genere!!!
Impossibile immaginare il passaggio di alcuni comuni dalla provincia di Perugia a Terni, senza deliberazioni dei rispettivi con- sigli comunali o di referendum popolari almeno che... la Regione con il suo potere legislativo riesca ad ottenere deroghe in merito.
Come è possibile che il Consiglio delle autonomie locali riesca a ridefinire autonomamente e con imposizioni illegittime, a territori radicati nel tempo? Incostituzionale................... o autonomamente con atti consiliari si decide l'accorpamento, o si costituisce la provincia unica regionale con sede a Terni riordinando le competenze in tutte le città umbre. L' ente non concorrenziale con la regione fungerebbe da surrogato, ente strumentale con specifiche competenze amministrative,  con consiglio non eletto a suffragio popolare ma per secondo livello con scelta tra gli stessi consiglieri comunali. Con una Prefettura regionale, la questura e tutti gli uffici provinciali potrebbero rientrare in un capillare riequilibrio territoriale. Probabili soluzioni a portata di mano ma nervosismi palesi, campanilismi impliciti, rese dei conti datate nella storia, occasioni perse per demagogia o superficialità accendono lo scontro. I "baratti" sospesi  per l'aggiudicazione della sede dell'Asl, si celano insieme ad altri interessi condivisi ma il rispetto per chi ha delle radici dovrebbe essere salvaguardato. Se dobbiamo salvare la Provincia e perdere l'Asl, se dobbiamo inscenare un "carrozzone maccheronico" per gli interessi di pochi, se dobbiamo perdere energie mentali e psicologiche su strategie di poco spessore è meglio concentrarci sulla moralità che con i continui rifiuti svilisce la dignità di ogni cittadino. Più concretezza per rispondere ai no e magari interessarsi di quello che veramente conta. Ciao Provincia, ciao dirigenti ingordi e stipendi esagerati..... servizi utili per il cittadino è quello che ci interessa veramente!!!

0 commenti inseriti:

Posta un commento

Commenta la polemica....

ranktrackr.net