La Curia di Terni è in difficoltà economica. I 15 dipendenti della Diocesi, il giorno 11 gennaio insieme al vicario del vescovo e al responsabile amministrativo dell'Ente, si sono visti prospettare tre ipotesi di riorganizzazione "aziendale". Contratto di solidarietà, riduzione dell'orario lavorativo o costituzione tra i dipendenti stessi in cooperativa. Situazione economica disastrosa, motivazione per abbassare le retribuzioni? L'eredità del passato va pari passo con il ritardo della nomina del nuovo vescovo? Troppe spese non necessarie? Ancora siamo alle fasi iniziali della vicenda, ma in un momento di crisi globale era inaspettato il rischio default della nostra chiesa! Staremo a vedere e ci auguriamo che il buon senso abbia la meglio. Meno politica intorno alla Chiesa, ma più solidarietà e affetto umano. Prepotenza e personalismo si allineano con la decadenza della città.
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