LE CASE POPOLARI NON BASTANO PIU'!

Le richieste sono tantissime e i canoni agevolati sono in aumento per le case popolari in Umbria! Ma la regione Umbria istituendo l'Ater regionale a Terni ci ha fatto un regalo? Credo proprio di no, problemi difficili da risolvere e guadagni inesistenti! Un "contentino"nel riordino del peso delle due province. I 7mila 987 alloggi gestiti dall'Ater sono insufficienti per le 6mila famiglie in lista d'attesa, alloggi a canone sociale con graduatoria infinita. E tutte le famiglie stanche di vedersi passare avanti nella speciale classifica? Secondo i dati della Regione altri 4mila nuclei familiari, necessiterebbero di edilizia residenziale pubblica. Se l'Ater dal 2004 al 2012 ha costruito circa 2mila appartamenti, si ritrova anche canoni trentennali che sarebbe il caso di risolvere con un importo congruo per il riscatto. E' proprio su questo dilemma, che il presidente dell'Agenzia regionale intende portare avanti sburocratizzando l'iter di assegnazione e di vendita. L'Imu e i minor fondi a disposizione per gli investimenti inducono a sovvertire il trand, per dare speranze a tante situazioni di contingenza e dare merito a virtuosi locatari che per anni hanno acquisito il diritto ad avere una proprietà. Basta gli abusi del passato, dove la casa popolare o con l'equo canone era a disposizione "di pochi" e senza regole veniva intercettata da tutti, meno che dai bisognosi! Per fortuna, il prossimo aumento dei canoni di locazione degli immobili popolari, non toccherà le situazioni più disperate. L'altra novità all'orizzonte, sarà l'introduzione del criterio Isee per il conteggio dei redditi degli assegnatari; un sistema incentrato sugli introiti delle famiglie e sui propri componenti. Secondo i dati dell'Ater il canone medio è di 100 € al mese, sicuramente minore dell'Imu pagata dall'ente regionale, ma la chiesa e le fondazioni bancarie non ci pensano nemmeno per idea! Tanto paghiamo noi...... .