Torna l'ordinanza delle targhe alterne dal 14 gennaio al 31 marzo sull’intero territorio comunale di Terni. Entreranno in vigore una serie di limitazioni al traffico, per i primi due giorni della settimana nelle fasce orarie dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30. Per quanto riguarda il lunedì potranno circolare le auto con targa dispari, il martedì quelle con targa pari. Per i veicoli a benzina Euro 0, e per quelli diesel Euro 0 e 1 la circolazione è vietata per entrambi i giorni; mentre per i veicoli elettrici, gpl, a metano e veicoli Euro 4 e 5 sia a benzina che diesel possono circolare liberamente. Eccezioni previste senza autorizzazione, per alcune figure professionali come i medici, veterinari o per particolari trasporti (farmaci ecc).
Nell’ordinanza viene regolamentato anche il riscaldamento, che ridere!! Per quanto riguarda gli impianti termici ed il riscaldamento, la temperatura ambiente massima deve essere pari a 19 gradi nelle residenze, negli uffici, nelle attività commerciali, nelle scuole (escludendo le primarie e le elementari); mentre 17 gradi per gli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali. Ma ci chiediamo, chi controllerà le ordinanze? A Terni il nostro primo cittadino ne emana a "iosa" ma nessuna viene rispettata.... voglio vedere chi andrà a controllare la temperatura in un ufficio, specialmente quando è chiuso! Le sanzioni per non chi non sarà rispettoso partiranno da 84 € fino ad oltre 600 €. Vi immaginate qualcuno che viene a controllare la temperatura dentro casa? Altro che ridere e non vorrei.... pensiamo alle priorità! L'Arpa Umbria invece che contare solo gli sforamenti delle polveri sottili sulle grandi arterie, perchè non posiziona le centraline nel centro della città ? Gli odori acri che imperversano per vari fattori? E' facile controllare solo le macchine..... allora ogni volta che si supera il limite blocchiamole sempre e tutte! Due giorni è pura demagogia!
La qualità dell’aria migliora costantemente, nel corso degli ultimi 15 anni, per il biossido di zolfo, ossido di carbonio, benzene, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), piombo ed altri metalli, ma i dati relativi al biossido di azoto e ozono pur non raggiungendo livelli di allarme sono quelli più vicini ai limiti, con numerosi superamenti del livello di attenzione nel periodo estivo per l’ozono sia a Terni che nella provincia. La situazione più preoccupante è relativa alle polveri sottili, con le nuove norme europee che riducono i limiti. I dati relativi agli sforamenti mostrano come non esistano grandi differenze relativamente al valore medio annuo di PM10 nelle varie zone della città di Terni dal 2005 ad oggi! In sintesi, il confronto con il recente passato dimostra che non vi è stato alcun sensibile miglioramento! Uno studio effettuato dalla provincia di Terni nell’anno 2005 mise in evidenza come il PM10 nella conca ternana si origina soprattutto dal traffico (53% circa) e dalle industrie (42%), mentre il contributo degli impianti termici di riscaldamento e del polo di incenerimento recano un contributo marginale (4% e 1% circa). Leggendo i dati più recenti, c’è da rimarcare il fatto che la situazione relativa al PM10 rimane critica in tutta la Conca, specialmente nel ternano. Ad esempio quasi tutte le stazioni della Provincia di Terni monitorate dal Servizio Ambiente, hanno fatto registrare concentrazioni medie giornaliere ampiamente superiori ai 50 μg/mc. E a Terni-Le Grazie la situazione è costantemente fuori controllo, con valori sempre sopra i 90 μg/mc! Questi dati non sono certo tranquillizzanti dal punto di vista del rispetto delle norme, in considerazione del fatto che dal 1 gennaio del 2010 (Fase 2) il valore limite per la protezione della salute umana (DM 60/02) è stato portato ad una media giornaliera di 50 μg/mc da non superare più di 7 volte in un anno, mentre il valore limite per la protezione della salute umana (DM 60/02) è stato portato ad una media annuale di 20 μg/mc. E’ ormai confermato dagli studi che esiste un’evidenza scientifica, sul rischio per la salute correlato all’esposizione a concentrazioni di PM10 (cioè di materiale particolato con diametro aerodinamico inferiore ai 10 μm) che vanno anche al di sotto dei 100 μg/mc. La stessa OMS ha concluso che l’inquinamento da polveri fini in ambiente urbano è responsabile ogni anno di circa 100.000 morti nella sola Europa (World Health Organization, 2002), tanto che nella sua revisione delle linee guida per la qualità dell’aria in Europa, non propone neppure più delle concentrazioni accettabili di materiale particellare in atmosfera. I centri urbani sono tutti a rischio? Certamente e il problema è cronico. Quanto alle possibili cause, si osservi che l’ andamento delle concentrazioni del PM10 durante il giorno tipo, mostra l'influenza del traffico nelle ore della maggiore circolazione autoveicolare, mentre il periodo dell’anno maggiormente interessato da questo tipo di inquinamento, è quello invernale, soprattutto nei casi di inversione termica al suolo. Sospendere la circolazione solo per alcuni veicoli, due volte alla settimana si dimostra inconcludente per la riduzione dell'inquinamento! Una sana politica che incentivi la riduzione dell'uso delle autovetture (dove non è necessario), costruisca piste ciclabili fruibili per tutti e pedonalizzi con criterio la città, dimostrerebbe chi veramente tiene alla salute dei cittadini e innanzitutto alla propria! Un sogno....
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