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sabato 1 marzo 2014

 
In merito alla fusione dei Comuni dell’alto orvietano non sia la fretta e non siano le burocrazie a decidere
Siamo tutti consapevoli che sia necessario razionalizzare ed in alcuni casi tagliare i costi della pubblica amministrazione per trovare soluzioni virtuose finalizzate alla tutela dei servizi ai cittadini e per superare le grandi difficoltà finanziarie che stanno vivendo gli Enti Pubblici. Se riteniamo corretto affrontare queste impellenti ed imprescindibili problematiche con soluzioni tese alla razionalizzazione ed ottimizzazione dei servizi alle comunità, è altrettanto corretto che prima di tutto vengano affrontate le ragioni vere che hanno portato a questa situazione: in buona sostanza occorre aprire un serio dibattito su come sono stati gestiti i Comuni in questi ultimi vent’anni e quante risorse pubbliche sono state “bruciate”. E’ troppo facile proporre alchimie istituzionali e modifiche di portata storica senza che le classi dirigenti dei Comuni interessati facciano un’operazione di trasparenza su come i Comuni stessi sono stati gestiti. Tra l’altro gli strumenti per razionalizzare i servizi ci sono da diversi anni e mai nessun Comune li ha seriamente presi in considerazione. Riteniamo un errore storico portare avanti la fusione solo perché diminuiscono le risorse trasferite ai Comuni dallo Stato o dalla Regione: sarebbe una vera e propria sconfitta dei territori ed una palese dichiarazione di resa nei confronti della capacità di trovare soluzioni virtuose per le comunità che si amministrano. I Comuni dell’alto orvietano rappresentano una storia secolare fatta di autonomia e di identità: per tali profonde ragioni siamo assolutamente convinti che questa storia non possa essere liquidata in quattro mesi e non possa essere superata senza fare una profonda e partecipata riflessione. In questa incomprensibile fretta leggiamo la volontà di voler intraprendere una via di fuga dalle responsabilità che spettano a chi amministra, nonché una incapacità nell’affrontare le difficoltà del momento. Alzare bandiera bianca prima di aver fatto di tutto per difendere la propria comunità è un errore che alla lunga si pagherà caro. Così come sarebbe un errore di portata storica se si prendessero decisioni fondamentali per il futuro delle comunità attraverso imposizioni dettate dalle solite burocrazie. Un cambiamento di questa portata può avere un senso solamente se viene costruito, condiviso e metabolizzato tra il popolo: non permetteremo che un manipolo di burocrati di partito decida del futuro di comunità che rappresentano una grande tradizione ed una gloriosa storia. Tutti dobbiamo sempre ricordare che “LE RADICI PROFONDE NON GELANO”.

Coordinamento Provinciale Nuovo Centro Destra - TERNI

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