In merito
alla fusione dei Comuni dell’alto orvietano non sia la fretta e non
siano le burocrazie a decidere
Siamo tutti
consapevoli che sia necessario razionalizzare ed in alcuni casi
tagliare i costi della pubblica amministrazione per trovare soluzioni
virtuose finalizzate alla tutela dei servizi ai cittadini e per
superare le grandi difficoltà finanziarie che stanno vivendo gli
Enti Pubblici. Se riteniamo corretto affrontare queste impellenti ed
imprescindibili problematiche con soluzioni tese alla
razionalizzazione ed ottimizzazione dei servizi alle comunità, è
altrettanto corretto che prima di tutto vengano affrontate le ragioni
vere che hanno portato a questa situazione: in buona sostanza occorre
aprire un serio dibattito su come sono stati gestiti i Comuni in
questi ultimi vent’anni e quante risorse pubbliche sono state
“bruciate”. E’ troppo facile proporre alchimie istituzionali e
modifiche di portata storica senza che le classi dirigenti dei Comuni
interessati facciano un’operazione di trasparenza su come i Comuni
stessi sono stati gestiti. Tra l’altro gli strumenti per
razionalizzare i servizi ci sono da diversi anni e mai nessun Comune
li ha seriamente presi in considerazione. Riteniamo un errore storico
portare avanti la fusione solo perché diminuiscono le risorse
trasferite ai Comuni dallo Stato o dalla Regione: sarebbe una vera e
propria sconfitta dei territori ed una palese dichiarazione di resa
nei confronti della capacità di trovare soluzioni virtuose per le
comunità che si amministrano. I Comuni dell’alto orvietano
rappresentano una storia secolare fatta di autonomia e di identità:
per tali profonde ragioni siamo assolutamente convinti che questa
storia non possa essere liquidata in quattro mesi e non possa essere
superata senza fare una profonda e partecipata riflessione. In questa
incomprensibile fretta leggiamo la volontà di voler intraprendere
una via di fuga dalle responsabilità che spettano a chi amministra,
nonché una incapacità nell’affrontare le difficoltà del momento.
Alzare bandiera bianca prima di aver fatto di tutto per difendere la
propria comunità è un errore che alla lunga si pagherà caro. Così
come sarebbe un errore di portata storica se si prendessero decisioni
fondamentali per il futuro delle comunità attraverso imposizioni
dettate dalle solite burocrazie. Un cambiamento di questa portata può
avere un senso solamente se viene costruito, condiviso e
metabolizzato tra il popolo: non permetteremo che un manipolo di
burocrati di partito decida del futuro di comunità che rappresentano
una grande tradizione ed una gloriosa storia. Tutti dobbiamo sempre
ricordare che “LE RADICI PROFONDE NON GELANO”.
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