La situazione della sicurezza a Terni non è diversa da quella che si riscontra in molte altre città italiane.
Anche nella città umbra il lavoro delle forze dell'ordine è spesso vanificato dall'approvazione e dall'applicazione di norme che non garantiscono la certezza della pena.
La situazione attuale è caratterizzata da una scarsa attenzione per la sicurezza dei cittadini da parte della classe politica e dei governi che in questi ultimi anni si sono succeduti alla guida della nazione.
La strada che anche l'attuale governo sta prendendo sul tema della sicurezza non piace al nostro sindacato in quanto i segnali che vengono mandati sembrano andare nella direzione opposta a quella chiesta dai cittadini.
Da una parte il governo ha messo in piedi un progetto che prevede la chiusura di centinaia di presidi delle forze di polizia e dall'altra vengono approvate delle norme che rimettono in libertà i colpevoli di pericolosi reati, come spaccio di droga, rapine, furti, maltrattamenti, ed altro.
Inoltre, per effetto di un decreto legislativo entrato in vigore alcuni mesi fa, la misura cautelare del carcere non può essere prevista nei casi in cui il giudice possa prevedere, in caso di condanna, una pena inferiore ai tre anni.
Facciamo un esempio: se domani viene arrestato sul fatto un ladro d’appartamento, senza fissa dimora cosa succede grazie alle nuova legge?
Succede che, siccome per questo reato raramente si arriva a condanne sopra i tre anni, il giudice non disporrà l’arresto in carcere e neanche i domiciliari, quindi l'arrestato, seppur colpevole, rimarrà libero.
Il meccanismo nefasto introdotto dalla nuova legge, che va addirittura a peggiorare un ordinamento che già prima era eccessivamente garantista, è stato subito compreso da delinquenti e banditi di tutte
le nazionalità. Infatti non sono rari i casi in cui, al momento dell'arresto, gli appartenenti alle forze dell'ordine si sentono rispondere dal fermato: tanto siamo in Italia, uscirò subito.
Questa legge nefasta segue poi il cosiddetto “"decreto svuotacarceri”" che ha già ridotto le pene ed ha permesso ai piccoli spacciatori di andare agli arresti domiciliari, ma poiché si tratta soprattutto di persone senza dimora molti di essi sono liberi.
Il provvedimento contro il sovraffollamento delle carceri parte da una motivazione nobile ma un provvedimento del genere non risolve il problema.
La soluzione, a nostro avviso, è opposta: certezza della pena e costruzione di nuove carceri;
Consentire che persone condannate possano uscire senza avere pagato il debito con la società è un grande regalo alla criminalità e un danno ai cittadini onesti.
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