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mercoledì 25 febbraio 2015




Il combustibile solido secondario è ottenuto dalla componente secca di quei rifiuti (plastica, carta, rifiuti tessili) da br
uciare in cementifici ed inceneritori. 

Il CSS è un danno enorme per la salute e per l’economia.
I cittadini non potranno veder applicata la tariffa puntuale e la Strategia Rifiuti Zero con un abbattimento drastico delle tariffe sui rifiuti in tutta la regione che farebbe respirare un tessuto economico in crisi devastante. 

La nota è del M5S per bocca della candidata alla Regione Laura Alunni che ribadisce un NO assoluto alla produzione e alla combustione di CSS e un SI ad un piano regionale Rifiuti Zero che chiuda per sempre discariche ed inceneritori creando ricchezza e posti di lavoro. 


La notizia è stata diffusa dalla stampa attraverso le parole dell’Assessore socialista Silvano Rometti. Il CSS verrà prodotto a Perugia, Terni e Foligno. Prodotto ma non bruciato in Umbria.

Laura Alunni prosegue "la nostra Regione sarà esportatrice di veleni che vanno a gravare sulla salute delle altre comunità, anche se è stato firmato un accordo con il consorzio Ecocarbon di cui sono soci i due più grandi cementieri di Gubbio. Qualche dubbio che qui non si brucierà è legittimo?".


Prosegue la totale assenza della Regione sulle richieste di autorizzazione per bruciare rifiuti nei due inceneritori di Terni. 

Il 15 febbraio 2015 infatti, in occasione della conferenza indetta sulla richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale richiesta da Ternibiomassa s.r.l., risultano assenti, per l'ennesima volta, i delegati della Regione Umbria e i rappresentanti della AUSL 2 Umbria. 

I cittadini possono continuare a fare il filtro con i loro polmoni a due inutili e dannosi inceneritori, in una delle città più contaminate d'Italia. Per la settima volta in 5 anni la Regione ha disertato gli appuntamenti sulle conferenze dei servizi inerenti il territorio ternano. 

Come se nulla fosse successo in questi mesi, come se i dati, gli studi scientifici, le prove inconfutabili della contaminazione e dell'inquinamento di Terni non esistessero e come se il movimento di opinione che ha sovvertito il negazionismo ambientale degli ultimi decenni non si fosse allargato all'intera città.


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